Che cos’è la sinestesia e perché molti cantanti dicono di averla
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La sinestesia è sette volte più comune negli artisti, poeti e romanzieri che nel resto della popolazione
Lorde, Kanye West e Dev Hynes hanno tutti dichiarato di avere la sinestesia, una condizione neurologica che gli permette di “visualizzare” la musica.
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La sinestesia è un fenomeno neurologico che si manifesta quando stimolazioni sensoriali inducono a ulteriori esperienze sensoriali o cognitive. Consiste quindi nella fusione delle percezioni di sensi distinti in un’unica sfera sensoriale.
Per esempio Lorde, cantautrice neozelandese, in un’intervista via radio nello show di Ryan Seacrest per discutere della creazione del nuovo album chiamato Melodrama, ha parlato proprio della sinestesia. “Se non ce l’avessi, non avrei mai creduto che potesse esistere” ha dichiarato la cantante.
Nel suo caso, Lorde vede i giorni della settimana, i suoni e le parole come colori. Durante il programma, Ryan Seacrest si è poi divertito chiedendo alla cantante di che colore fosse per lei il venerdì.
“Molti suoni e molte parole hanno un equivalente visivo o testuale. Quindi la musica è molto visiva per me. Posso vederla” ha spiegato Lorde.
Oltre alla cantautrice, anche Kanye West, Dev Hynes, Pharrell, John Mayer e Alessia Cara affermano di avere la sinestesia.
Questa apparentemente rara condizione (una persona su duemila sostiene di averla) colpisce molti musicisti che in questo modo creano la loro musica in base alla loro capacità di mettere insieme palette di colori sonore. Per loro, fare musica è come riempire una tela con della vernice.
Ma perché soprattutto i musicisti dichiarano di averla? Per caso è il nuovo trend del momento?
In realtà la sinestesia è una condizione nota da oltre duecento anni. Il primo caso fu documentato nel 1812 da un medico austriaco, Georg Sachs. Quest’ultimo scrisse una tesi medica registrando i colori che lui stesso associava ai numeri e alle lettere.
Tra i sinestetici del passato ci sono anche il filosofo Ludwig Wittgenstein, lo psichiatra Eugen Bleuler, e Vladimir Nabokov, l’autore del romanzo Lolita.
Come riportato dal sito di notizie scientifiche Live Science, la sinestesia è sette volte più comune negli artisti, poeti e romanzieri che nel resto della popolazione.
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