Un centinaio di bambini malnutriti sono stati scoperti in un orfanotrofio bielorusso
Alcuni adolescenti non raggiungono i 15 chili di peso. Un fotografo bielorusso ha realizzato una serie di scatti mostrando le condizioni di vita degli orfani
Un ragazzo giace riverso su un materasso e su cuscini che sorreggono il suo peso: di lui si scorgono le gambe ridotte a pelle ossa. Peserà all’incirca 15 chilogrammi. Come lui, ne sono stati rinvenuti almeno un centinaio di bambini e ragazzi malnutriti in uno dei tanti orfanotrofi di Minsk, in Bielorussia. Uno di loro di appena 20 anni, pesava appena 11,5 chili.
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Le immagini crude scattate dal fotoreporter Alexander Vasukovick e poi diffuse in rete hanno provocato un’ondata di reazioni e spinto le autorità ad aprire un’inchiesta penale.
Le indagini condotte da funzionari e procuratori e i rapporti parziali stilati dai medici incaricati di fare luce sulle condizioni di salute degli sfortunati ospiti della struttura hanno rivelato un numero significativo di giovani gravemente malnutriti, costretti a trascorrere diversi anni tra le pareti dell’edificio.
La sequenza di fotografie che testimoniano condizioni di vita al limite della sopravvivenza umana all’interno dell’orfanotrofio, ricordano altri casi di bambini trascurati e ridotti alla fame nella regione: in particolare allo scandalo di un orfanotrofio rumeno risalente ai primi anni Novanta.
Le autorità bielorusse hanno dichiarato che i bambini e i ragazzi sono vittime della negligenza mostrato dal personale della struttura. Per questa ragione, alcuni dirigenti sono stati licenziati. Ma i vertici della struttura hanno respinto le accuse addossando la responsabilità alla fragilità fisica dei bambini generata da problemi psicologici di cui la maggior parte soffre.
“Questi bambini non hanno mai camminato: trascorrono tutto il loro tempo a letto e i loro muscoli sono atrofizzati”, ha spiegato Ella Borisova, la direttrice dell’orfanotrofio di Cherven a 40 chilometri da Minsk. “Per noi e la nostra istituzione il fatto che questi ospiti siano puliti e alimentati regolarmente è la cosa più importante”.
Tuttavia, le motivazioni avanzate dalla direzione della struttura non sono confermate.
Lo scandalo è emerso quando un pediatra di una delle istituzioni interessate ha sollecitato un gruppo di giornalisti a coprire una partita di calcio di beneficenza per raccogliere fondi da destinare alla nutrizione specialistica per gli orfani. La nutrizione enterale è un nutrimento denso e realizzato per pazienti sottopeso, che è somministrato nell’organismo attraverso una sonda che raggiunge direttamente lo stomaco.
Le immagini dei bambini malnutriti scoperti nell’orfanotrofio di Minsk sono state pubblicate sulla rivista online Imena e hanno sconvolto l’opinione pubblica bielorussa. In una delle foto s’intravede una ragazza di 20 anni che all’incirca pesa 11,5 chilogrammi, il peso normale di un bambino di due o tre anni.
Molti lettori hanno paragonato le immagini pubblicate sulla rivista a quelle delle vittime del nazismo. “Come se fossero state scattate in un campo di concentramento di Buchenwald”, si legge in un commento. “Come può essere che al centro dell’Europa nel Ventunesimo secolo non vi sia cibo a sufficienza per i bambini malati?”, ha domandato un altro lettore.
L’orfanotrofio, che sorge a 40 chilometri dalla capitale bielorussa, non è l’unico del genere. Alcuni orfanotrofi della città, a causa della mancanza di fondi, possono permettersi solo del cibo normale. Spesso si tratta di alimenti poveri di sostanze nutrienti che non riescono a sopperire al fabbisogno fisico di bambini e ragazzi con serie difficoltà fisiche e psicologiche, i quali non sono in grado di alimentarsi in piena autonomia guadagnando così del peso.
Il personale di molte strutture per orfani, compresa quella diretta da Ella Borisova che ha dato luogo allo scandalo, ritengono che anche la nutrizione enterale non garantirebbe a questi pazienti una ripresa fisica normale.
La vicedirettrice di un altro orfanotrofio, Marina Fedorenchik, ha replicato così: “Questi bambini vengono lasciati in queste strutture e qui sono costretti a trascorrere il resto della loro vita. Si tratta per lo più di bambini abbandonati dalle loro famiglie perché affetti da qualche malformazione, da disabilità mentali o da patologie congenite”.
Per sconfessare quanto dichiarato da alcuni dirigenti, ci sono stati anche casi di orfanotrofi che hanno somministrato ai propri pazienti degli alimenti ad alto contenuto nutrizionale, notando dei miglioramenti significativi. Sono rare le strutture di questo genere in Bielorussia, e si tratta per lo più di orfanotrofi finanziati ancora con denaro pubblico.
Alcuni medici locali, dal canto loro, non sono mai riusciti ad attirare sufficiente attenzione sul problema da parte delle autorità e dei funzionari del governo. Alexy Momotov, un pediatra che lavora in uno degli orfanotrofi di Minsk, ha cercato di raccogliere dei fondi per una migliore alimentazione con delle iniziative promosse attraverso Facebook.
L’ufficio del pubblico ministero bielorusso ha informato nel frattempo i media local: “La principale violazione della legge è che i bambini sono stati privati dell’alimentazione medica necessaria, non soltanto nell’orfanotrofio di Minsk, ma anche in tante altre strutture”.
Dopo lo scandalo dell’orfanotrofio di Cherven, si sono verificate innumerevoli prese di posizione che hanno respinto con forza le accuse. Il direttore di un altro orfanotrofio, Vyacheslav Klimovich, ha dato la colpa alla situazione sullo stato psicologico dei bambini stessi: “La ragione per cui questi piccoli pazienti non mettono peso non risiede nella malnutrizione, ma nella loro psiche”.
Alcuni pediatri hanno suggerito un cambio radicale di atteggiamento verso questi ragazzi. “Possiamo aiutare qualsiasi bambino se ci poniamo come obiettivo principale quello di migliorare la qualità della sua vita”, ha detto Pavel Burykin.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è collocata anche Anna Gorchakova, direttrice di un centro specializzato per bambini affetti da malformazioni, la quale ritiene che questo scandalo sia stato generato non solo da una scarsa gestione istituzionale, ma anche a causa dell’atteggiamento comune nei confronti dei bambini gravemente malati. “Sono nutriti, curati, ma sono trattati come piante”, ha detto la donna.
Qui sotto alcune immagini:
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