La catena umana che ha salvato dieci bagnanti su una spiaggia della Florida
Quando è avvenuto il dramma non c’erano bagnini in servizio, e le forze dell’ordine presenti avevano deciso di aspettare una barca di salvataggio, ma a quel punto gli altri bagnanti presenti in spiaggia hanno deciso di intervenire in prima persona
Nel pomeriggio di sabato 8 luglio, presso la spiaggia di Panama City Beach, in Florida, i due fratelli Stephen Noah Ursrey, di 8 e 11 anni, sono rimasti bloccati in mare da una corrente che non permetteva loro di ritornare verso la riva, e che li stava trascinando sempre più a largo.
I genitori e i parenti dei bambini, anche loro presenti in spiaggia, si sono resi conto del pericolo e si sono gettati in acqua per cercare di salvarli, ma a quel punto sono rimasti anche loro intrappolati nella corrente, facendo sì che dieci persone, tra cui la nonna sessantasettenne dei bambini, rischiassero la vita.
Quando è avvenuto il dramma non c’erano bagnini in servizio, e le forze dell’ordine presenti avevano deciso di aspettare una barca di salvataggio, ma a quel punto gli altri bagnanti presenti in spiaggia hanno deciso di intervenire in prima persona, e in un grande gesto collettivo di solidarietà hanno formato una catena umana.
Sono state circa ottanta le persone che, partendo dalla riva, si sono tenute per mano in acqua formando una barriera in grado di arrivare fino a quasi cento metri di distanza dalla spiaggia.
I bagnanti hanno quindi recuperato uno ad uno i membri della famiglia Ursrey, ormai seriamente in pericolo di vita, in un’operazione che ha richiesto circa un’ora prima di arrivare a una conclusione fortunatamente positiva.
Questo un video che documenta l’accaduto: