Perché visitare la casa di Shakespeare ha spinto Bin Laden a odiare l’occidente
Le pagine del diario personale di Bin Laden, i cui contenuti sono stati resi noti dalla Cia insieme a migliaia di documenti trovati nel suo covo in Pakistan, rivelano nuovi dettagli sulla vita del leader di al-Qaeda
L’odio di Osama Bin Laden nei confronti del mondo occidentale sarebbe maturato dopo la sua visita alla casa natale di William Shakespeare a Stratford-upon-Avon, nella contea inglese del Warwickshire. È quanto emerge da alcune pagine del diario personale del fondatore e leader del movimento terroristico al-Qaeda, i cui contenuti sono stati resi noti a seguito della decisione della Cia di desecretare quasi 470mila documenti sequestrati nel corso del raid statunitense del 2 maggio 2011 a Abbottabad, in Pakistan, in cui il terrorista arabo venne ucciso.
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Le parole sul viaggio nel Regno Unito, dove avrebbe trascorso dieci settimane da giovane per studiare, rappresentano la prima conferma ufficiale da parte di Bin Laden di un suo passaggio in un paese occidentale.
Bin Laden ricorda con queste parole i primi contatti con la cultura e la società britannica: “Mi diedero l’impressione di essere persone senza principi, ma la mia giovane età non mi permise di farmi un’idea precisa della vità lì. Ogni domenica andavamo a visitare la casa di Shakespeare. Non mi colpì affatto, bensì mi fece notare le differenze tra la loro società e la nostra, oltre a farmi comprendere la corruzione dei loro costumi”.
Alcune pagine del diario sono state scritte da Khalid Bin Laden, uno dei figli del leader di al-Qaeda, anch’egli deceduto nel corso dell’operazione dei Navy Seals del 2011. In tutto si tratta di 288 pagine scritte a mano che includono riflessioni personali e sui programmi del gruppo terroristico.
Tra il materiale trovato nel covo del fondamentalista saudita ci sono anche lettere, file audio e video, incluso uno in cui si vede per la prima volta da adulto il figlio Hamza nel giorno del suo matrimonio.
Hamza Bin Laden, che oggi dovrebbe avere quasi 30 anni e la cui posizione attuale è sconosciuta, è stato indicato da più fonti come erede del padre nella guida di al-Qaeda.
I servizi segreti statunitensi hanno detto che si tratta di materiale “rilevante”, utile per “comprendere i piani e il metodo di lavoro delle organizzazioni terroristiche”. A causa di motivi legati alla sicurezza nazionale, però, non non tutti i documenti in loro possesso sono stati diffusi.
Today we released nearly 470,000 files recovered in 2011 raid on Usama Bin Ladin’s compound in Abbottabad, Pakistan.https://t.co/QZcoAu3uEw pic.twitter.com/Dn8awV9ndn
— CIA (@CIA) 1 novembre 2017
“La desecretazione di lettere, video, file audio e altri materiali rappresenta un’opportunità per i cittadini americani di conoscere meglio i piani e il lavoro di questa organizzazione terroristica”, ha detto il direttore della Cia, Mike Pompeo, nel corso di una conferenza stampa.
Nei file emergono anche i tentativi di al-Qaeda di sfruttare a proprio vantaggio i disordini della Primavera araba tra il 2010 e il 2011.
Inoltre, è stato reso noto che in un computer del covo di Abbottabad sono stati trovati episodi della serie tv britannica “Mr. Bean” doppiati in lingua pashtu, film statunitensi, cartoni animati per bambini e tre documentari sulla vita di Osama bin Laden.