Una carovana di 9mila migranti partiti dall’Honduras marcia verso gli Stati Uniti
La carovana di migranti verso gli Usa
Una carovana umana di almeno 9mila persone avanza verso gli Stati Uniti. Sono i migranti partiti venerdì scorso da San Pedro Sula, in Honduras, paese che sta vivendo una crisi economica e umanitaria senza precedenti. Fra di loro molte famiglie e decine di bambini.
La carovana di migranti decisi a raggiungere il confine con gli Usa è bloccata da 48 ore in Guatemala nel dipartimento di Chiquimula. Fermati brutalmente dai militari guatemaltechi a colpi di lacrimogeni e manganelli, ora avanzano a gruppi, sperando che il presidente eletto Joe Biden, a differenza dell’ex Trump, li faccia entrare. Il governo del Guatemala sta cercando con ogni mezzo di scoraggiare i migranti “ad insistere in un progetto destinato quasi certamente al fallimento”. Da parte sua l’Istituto guatemalteco della migrazione (Img) ha reso noto che dal 14 gennaio a ieri “909 cittadini honduregni hanno deciso volontariamente di tornare in Patria”.
Di questi, 815 erano adulti e 94 minori non accompagnati.
Inoltre le autorità locali hanno intercettato 474 honduregni che non fanno parte della carovana bloccata a Chiquimula (376 adulti e 98 minori non accompagnati) consegnandoli all’Igm. Infine, il ministero della Salute del Guatemala ha riferito di avere localizzato 21 migranti dell’Honduras positivi al Covid-19, trasferendoli in centri sanitari dove resteranno in quarantena prima di fare ritorno al loro Paese. Drammatiche le testimonianze dei migranti raccolte dall’agenzia stampa AFP: “Non abbiamo né lavoro, né cibo, allora ho deciso di partire verso gli Stati Uniti con mia figlia”, ha detto Dania Hinestrosa, 23 anni, che lavorava come domestica e ha lasciato dietro di sé altri tre figli piccoli. “Partiamo con il cuore a pezzi“, le ha fatto eco Jessenia Ramirez, 36 anni, che a casa lascia l’intera famiglia.