Lettera a TPI: “Il Canto del Cigno Sam”
Lettera di un lettore di TPI alla redazione:
Oceanside, California, 3 novembre.
Joe Biden dichiara al mondo e agli iraniani dissidenti, di non preoccuparsi, perché presto “libereremo” L’Iran.
Corea, Vietnam, Grenada, Iraq, Serbia, Afghanistan,ancora Iraq, Libia, Siria, guerre statunitensi con partecipazione sul campo. Non posso elencare le varie ingerenze fatte attraverso la CIA, con o senza colpi di stato, perché la lista sarebbe troppo lunga.
Perché gli Stati Uniti sono sempre stati in guerra col mondo? Perché qualsiasi Presidente li abbia rappresentati, al netto di quelli che sono stati ammazzati, ha sempre sostenuto almeno una guerra?
L’America, intesa non quella dei Pellerossa, è una realtà piuttosto giovane, costituita da un insediamento oltreoceano di un capitale umano che discende da civiltà ben più datate e delle quali ha esportato il peggio, non ne ha tramandato la cultura, l’arte, la letteratura, bensì quello che potremmo definire come uno “spirito imprenditoriale “, creato in parte dalla disperazione e dalla povertà estrema e dall’altra da individui la cui disperazione è coincisa con la mancanza di scrupoli, più dediti ad uscire dai propri confini per prendere ciò che non gli appartiene, una selezione mirata di Europei pronti a lasciare il paese d’origine per rincorrere ricchezze a costo di montare sopra a chiunque e a qualunque costo.
Il loro DNA è questo e non viene mai smentito, neanche dopo duecentocinquanta anni.
Hanno iniziato con la più grande pulizia etnica che la storia ricordi, l’annientamento dei Pellerossa, nativi dignitosi e rispettosi della loro terra ma indomabili, quindi sterminati per essere sostituiti da schiavi neri, portati in catene dall’Africa.
Sono convinto che il loro sistema economico sia arrivato alla frutta e stiano concludendo la loro parabola, ancora una volta ritenendo che con una guerra si possa dare ossigeno al mercato più infame e remunerativo nel contesto del loro mostruoso e ormai decadente sistema economico, il mercato degli armamenti e della ricostruzione.
La guerra in Ucraina andrebbe ripulita da ogni ipocrisia, la musica è sempre quella ma questa volta, probabilmente, hanno capito di averla fatta fuori dal vaso. Hanno coinvolto l’Europa, minando alla base la sua economia, in perfetta e naturale simbiosi con un partner geograficamente ed etnicamente scontato fino a far saltare in aria il cordone ombelicale per eccellenza di questa collaborazione, i gasdotti North Stream 1 e 2.
Il popolo europeo, nonostante le farneticazioni dei suoi leader, servi degli Americani, non ne può più.
Non ne può più della minaccia atomica, del gas americano venduto a cinque volte il prezzo di quello russo, di un’inflazione devastante dovuta solo alla guerra, quando tutti noi, dopo il Covid, meritavano ben altro.
Lo Zio Sam sa benissimo che questa storia non potrà andare avanti e allora manda il messaggio attraverso il suo vecchio e penoso presidente ma non lo manda a noi europei bensì alla sua sgangherata economia Liberistico/Liberticida, ai venditori di morte, affinché non si preoccupino, perchè fino a quando al mondo esisterà qualcuno disposto a credere (e non credo siano gli iraniani) che la propria libertà dipende dalle armi americane, ci sarà vita per Halloween, per i tacchini del ringraziamento, per il burro alle arachidi, per i loro vecchi e sgangherati grattacieli e per quella bandiera a stelle e strisce orgogliosamente piantata nel giardinetto delle loro case di legno.
Maurizio Contigiani