Una cantante turca, Helin Bolek, è morta dopo 288 giorni di sciopero della fame
L'artista, 28 anni, protestava contro il veto del governo ai concerti del suo gruppo musicale, “Grup Yorum”
È morta Helin Bolek, cantante turca, dopo 288 giorni di sciopero della fame
Dopo 288 giorni di sciopero della fame, è morta la cantante turca Helin Bolek. L’artista, 28 anni, aveva iniziato la sua protesta ormai più di nove mesi fa per denunciare la persecuzione politica in Turchia e il veto posto dal governo sui concerti del suo gruppo musicale, “Grup Yorum”. A dare l’annuncio, su Twitter, sono stati gli altri componenti della band. Un altro di loro, il chitarrista Ibrahim Gorcek, sta continuando il suo sciopero della fame, che va avanti da ben 291 giorni.
In questi mesi, in Turchia, hanno fatto molto effetto le foto di Helin Bolek, visibilmente dimagrita durante la sua protesta. L’obiettivo del suo sciopero della fame era anche quello di ottenere la scarcerazione di tutti i detenuti politici e la fine dei raid nei centri culturali. “Avete ucciso una donna di 28 anni – ha detto Gorcek in un video, in cui appare magrissimo – ma le nostre non erano richieste molto difficili da soddisfare. Il fascismo dell’Akp (il partito del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ndr) ha causato la scomparsa di Helin”.
Il gruppo “Grup Yorum” è attivo dal 1985, quando venne fondato da quattro studenti dell’università di Marmara. Da sempre schierato a favore della causa curda e delle battaglie internazionali per giustizia e libertà, finora aveva inciso ben 25 album, vendendo oltre due milioni di dischi. Tuttavia, non si esibiva da anni: nel 2015, infatti, il concerto annuale della band – accusata di appartenere a un’organizzazione terroristica – era stato vietato dalle autorità. Poi erano iniziati i raid nei centri culturali nei quali si esibivano: la band ha denunciato la distruzione dei propri strumenti musicali, oltre a decine di arresti immotivati.
Diversi membri della band, inclusi Helin Bolek e Ibrahim Gorcek, erano stati incarcerati. In prigione, lo scorso 16 maggio avevano iniziato il loro sciopero della fame. L’11 marzo entrambi erano stati portati in ospedale contro la propria volontà: il loro avvocato ha confermato che nessuno dei due aveva accettato alcun intervento medico. Altri due componenti del gruppo, Bahar Kurt e Baris Yüksel, avevano terminato il loro sciopero della fame dopo 190 giorni. Helin l’ha portato avanti, fino alla fine.
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