Lascia morire di fame i suoi due cani e vive con i cadaveri in decomposizione
Una 32enne inglese ha detto che era stata troppo impegnata per dare da mangiare ai suoi due barboncini. Uno di loro era morto da almeno due settimane
I suoi cani erano morti di fame, ma lei ha continuato a vivere con i loro cadaveri in decomposizione per settimane.
La 32enne è stato riconosciuta colpevole di crudeltà sugli animali. La raccapricciante quanto drammatica scoperta sono stati gli operatori di un’ente di beneficenza, il RSPCA, che si occupa del benessere degli animali e che opera tra Inghilterra e Galles.
Il fatto è accaduto a Rotherham, cittadina del South Yorkshire, come riferito dalla Corte dei Magistrati di Sheffield. Quando gli ufficiali si sono presentati alla porta della donna, Tara li ha accolti sostenendo che i suoi due barboncini, Lila e Moxy, stavano “bene”.
La verità era un’altra. Il corpo senza vita di uno dei due cani, Lila, è stato ritrovato dagli operatori dell’ente in avanzato stato di decomposizione. Addirittura dall’orbita dell’occhio del cane fuoriuscivano delle larve.
Ma gli ispettori sono andati a bussare alla porta della donna perché il 30 gennaio scorso i due cani erano stati ritrovati in evidente stato di debolezza dovuto a malnutrizione. Magri e scheletrici, i due barboncini venivano lasciati senza cibo per giorni.
Come si legge su Metro, il procuratore David Pizzey ha affermato che “le condizioni in cui sono stati ritrovati i due cani erano sconvolgenti”.
La prima a morire era stata Lila. Moxi sarebbe morto almeno circa due settimane dopo. “È angosciante pensare a come siano stati quei giorni per Moxy – da dieci a quindici, secondo le prove veterinarie – restare in quella stanza tutto il tempo con la sua amica morta, prima di fare la stessa fine e morire di fam” ha aggiunto l’accusa.
“È incredibile che qualcuno possa vivere in una casa con un animale e non dar loro da mangiare fino al punto di farlo morire. Questo è stato un caso veramente sconvolgente da affrontare”, ha detto Pizzey.
La donna èstata arrestata con l’accusa di reati ai sensi della legge in fatto di tutela degli animali, la Animal Welfare Act 2006. Durante l’interrogatoria, ha detto alla polizia di essere stata impegnata per “aver avuto delle persone a casa” nei giorni prima che gli ispettori venissero a farle visita a casa.
La donna è stata condannata per due capi d’accusa relativi all’aver causato sofferenze inutili e due capi d’accusa per maltrattamento animali.