Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cameron, Miliband e i limiti di velocità

Immagine di copertina

Dopo le dimissioni di Chris Huhne, le elezioni per un nuovo membro del Parlamento sono state disastrose sia per i Conservatori che per il Labour

Cameron Miliband e i limiti di velocità

I destini politici, talvolta, si fanno e si disfano per le ragioni più inaspettate. In Gran Bretagna un notevole subbuglio sta interessando, in un modo o nell’altro, quasi tutti i principali partiti: Cameron teme per la sua leadership, il Labour è costretto a ridimensionare le proprie ambizioni di ‘one nation party’, il movimento antieuropeista Ukip è in tripudio. E tutto a causa di…un’infrazione del codice della strada.

I fatti prima di tutto. A inizio febbraio Chris Huhne, parlamentare e ministro Lib-Dem, è stato costretto a dimettersi. La sua ex-moglie lo ha infatti accusato di averle ‘girato’ irregolarmente, qualche anno fa, una multa a suo carico per eccesso di velocità.

Nel Regno Unito, passi falsi come questo si pagano cari. Un processo per “deviazione del corso della giustizia” è stato aperto contro Huhne, il cui destino politico appare ormai segnato. Ma le sue dimissioni hanno reso necessario riempire il seggio vacante con un’imprevista tornata elettorale nella relativa circoscrizione: la città di Eastleigh, nel sud del Paese. E qui sono cominciati i dolori per molti, soprattutto per David Cameron.

In questo feudo liberaldemocratico, la campagna ha assunto di fatto i connotati di una sfida tra gli altri partiti per assicurarsi almeno la seconda posizione. In particolare per i Tory, da tempo vacillanti nei sondaggi nazionali, questo appuntamento è divenuto una sfida fondamentale per cercare di ribaltare il momento negativo. Ma il voto, tenutosi giovedì scorso, non sarebbe potuto andare peggio per il partito, che ha conquistato una magra terza posizione dietro allo Ukip. Le conseguenze d’immagine sono state disastrose.

A dire il vero, che a Eastleigh tirasse una brutta aria per i Conservatori si sapeva da tempo. Lo si è visto a esempio quando Boris Johnson, sindaco di Londra e personaggio fra i più popolari e carismatici del partito, si è recato là a fare campagna elettorale. Seguito da un nutrito gruppo di giornalisti, è andato di casa in casa armato del suo sorriso contagioso; ha incontrato le massaie intente a far la spesa al supermercato; ha cercato di convincere, scherzare, rassicurare. Ma di elettori disposti a votare Tory ne sono spuntati ben pochi. Quello che doveva essere un evento ben pianificato e a forte impatto mediatico si è rivelato un flop.

Poi è arrivata la batosta vera, quella del voto. Ha reso ancora più traballante la posizione di Cameron alla testa del suo partito, in un contesto in cui lo svantaggio rispetto al Labour nei sondaggi nazionali ha fatto sorgere da tempo una fronda interna che chiede un ricambio al potere prima delle elezioni del 2015. Le voci di dissenso, da giovedì, sono tornate a farsi sentire con rinnovato vigore.

Non solo, i tentativi dell’élite conservatrice di minimizzare la minaccia costituita dallo Ukip sono stati vanificati una volta per tutte. La formazione antieuropeista appare in grado, in molte circoscrizioni periferiche, di strappare ai Tory così tanti voti da comprometterne la competitività con i loro avversari principali.

Comunque, il nome di Eastleigh non è musica nemmeno per le orecchie dei laburisti. Certo, nessuno può essere stupito dalla loro sconfitta, in una circoscrizione in cui il Labour ha sempre goduto di scarsa popolarità. Ma il quarto posto ottenuto (con meno del 10 per cento dei voti) risulta particolarmente misero, per il partito che aspira ad assumere la guida del Paese nel 2015.

Insomma, by-elections come questa avranno pure un peso concreto limitato; ma nella cultura politica inglese esse costituiscono dei test che nessuno osa sottovalutare. Da Eastleigh, sia Cameron che Miliband sono usciti con la coda fra le gambe. Maledicendo probabilmente Chris Huhne e la sua mania di correre troppo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo