Brexit: la May annuncia il voto sull’accordo a gennaio, ma Corbyn lancia la mozione di sfiducia
La premier Theresa May ha annunciato che l'accordo raggiunto con l'Ue sulla Brexit si voterà a partire dal 14 gennaio 2019
La premier Theresa May ha deciso che il Parlamento voterà l’accordo raggiunto con l’Ue sulla Brexit dal 14 gennaio 2019, dopo 7 giorni di dibattito che avranno inizio lunedì 7 gennaio.
Fino a quella data, la premier avrà tempo per cercare i voti di cui ha bisogno per far approvare l’intesa con l’Europa ed evitare il No-deal.
La decisione però non è stata accolta positivamente dall’opposizione e il leader dei Labour, Jeremy Corbyn, ha lanciato il voto di sfiducia contro la premier May.
“È sbagliato, inaccettabile, dover aspettare quasi un mese prima di avere un voto significativo su una questione così cruciale che riguarda il futuro di questo paese”, ha detto Corbyn.
Il leader dell’opposizione ha anche invitato i parlamentari a supportare la sua mozione di sfiducia contro la premier, incapace di trovare un accordo valido sull’uscita del Regno Unito dall’Ue.
La mozione presentata alla Camera dei Comuni in realtà non è vincolante, ma se passasse sarebbe comunque un duro colpo per la May.
Secondo Corbyn, una simile mossa politica era “l’unico modo” per costringere ad un voto su Brexit entro questa settimana, prima cioè della pausa di Natale.
La premier May ha risposto attaccando il leader dei Labour, accusandolo di voler arrivare ad “una crisi nazionale”.
L’accordo con l’Ue sulla Brexit “è invariato, non cambierà, la Camera deve andare avanti con il voto e passare a considerare le alternative realistiche”, ha avvertito la May.
La dichiarazione di Corbyn è stata presa in considerazione dal presidente della Camera dei Comuni, John Bercow, ma non è stato ancora specificato quando potrebbero avere luogo il dibattito e il voto sulla mozione.
Nonostante le parole di Corbyn, è abbastanza improbabile che la sfiducia sia approvata dal Parlamento, perché difficilmente la maggioranza conservatrice e il Dup nordirlandese saranno disposti a sostenere il voto.
Intanto, il governo ha annunciato di essere pronto a stanziare altri due miliardi di sterline a sostegno di una possibile piano di uscita dall’Ue senza un accordo.
In un tweet pubblicato a inizio dicembre, il cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, aveva già spiegato che erano stati stanziati 4,2 miliardi di sterline per un eventuale No-deal.
“Un governo responsabile deve prepararsi a tutti gli scenari, motivo per cui ho messo a disposizione oltre 4,2 miliardi di sterline per la pianificazione dell’uscita dall’Ue dal 2016. Nei prossimi giorni, il Tesoro assegnerà ulteriori 2 miliardi di sterline ai dipartimenti per rafforzare i preparativi per la Brexit”.
La May ha confermato che Londra lascerà l’Unione entro il 29 marzo 2019, con o senza accordo.