Brexit, come cambia il Parlamento Ue dopo il divorzio
Quanti seggi saranno redistribuiti e a quali partiti? L'Europarlamento si ridisegna
Brexit, come cambia il Parlamento Ue dopo il divorzio
La Brexit avrà delle conseguenze dirette sulla composizione del Parlamento Ue, oltre a tanti cambiamenti per i cittadini inglesi e comunitari.
Dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 (le 23 di Londra) la Gran Bretagna ha salutato l’Ue e la Manica ed tornata essere un confine europeo, fra il continente e l’isola. E anche da Bruxelles iniziano le trasformazioni.
Brexit, il nuovo Parlamento Ue
In totale, dopo Brexit, il numero di eurodeputati passa dai 751 attuali a 705.
Cinque eurodeputati in più per i popolari, sei in meno per i socialisti, mentre i liberali perdono 11 seggi. Dopo il voto dell’Europarlamento che ha approvato l’accordo di ritiro del Regno Unito dall’Unione europea, si ridisegna l’emiciclo dell’Eurocamera.
Nel giorno in cui Londra è ufficialmente fuori dall’Unione, 73 deputati britannici lasciano infatti i loro scranni a Bruxelles e Strasburgo: 27 di questi seggi saranno distribuiti tra 14 stati membri (Francia (+5), Spagna (+5), Italia (+3), Paesi Bassi (+3), Irlanda (+2), Svezia (+1), Austria (+1), Danimarca (+1), Finlandia (+1), Slovacchia (+1) Croazia (+1), Estonia (+1), Polonia (+1) e Romania (+1), mentre i 46 rimanenti resteranno non assegnati in caso di eventuali nuovi ingressi di paesi terzi nella Ue.
Seggi redistribuiti
I parlamentari dei diversi Paesi che prenderanno il posto dei deputati britannici decaduti sono già stati eletti formalmente o sono già noti, anche se non ancora stati designati. Nessuno Stato membro che riceverà i seggi lasciati vacanti dai britannici dovrà organizzare elezioni suppletive.
Dei 27 seggi che saranno redistribuiti 5 andranno al Ppe, 4 ai Socialisti (che però ne perdono 10 e dunque in totale vanno a meno 6) altri sei ai liberali di Renew Europe (che ne perdono 17 e dunque calano di 11) 3 al gruppo di Identità e Democrazia. I Verdi perdono 7 seggi, i conservatori di Ecr 3, la sinistra della Gue perde un seggio.
Una cosa è certa: nel giorno del saluto degli eurodeputati inglesi all’Emiciclo europeo non sono mancate le lacrime.