Brasile, ucciso un altro leader indigeno che difendeva la foresta amazzonica
Continua la violenza contro le comunità che combattono i taglialegna
Brasile, Amazzonia: ucciso leader indigeno che difendeva la foresta
In Amazzonia è stato ucciso un altro leader indigeno. Si tratta di Paul Paulino Guajajara, ultima vittima di una strage continua e quasi sempre impunita. Era uno dei ‘Guardiani della foresta’ che le comunità indigene hanno scelto per proteggere le foreste e compiere un lavoro che lo Stato centrale evita di fare. Era insomma uno dei tanti nemici dei taglialegna che, favoriti dalle politiche ambientali del presidente Jair Bolsonaro, sono tornati a operare numerosi nella foresta pluviale.
Paul Paulino Guajajara era il leader indigeno di Araribóia, nella regione di Bom Jesus das Selvas, nello stato di Maranhão, nel nord del Brasile, tra i villaggi Lagoa Comprida e Jenipapo. Della sua uccisione ha parlato Greenpeace Brasile, notizia poi ripresa da Repubblica.
Durante l’attacco sarebbe stato colpito anche il guardiano Laércio Guajajara.
“Paulino e Laercio – ha fatto sapere Greenpeace – sono le ultime vittime di uno stato che rifiuta di rispettare la Costituzione federale. Ripudiamo la violenza generata dall’incapacità dello Stato di adempiere al suo dovere di proteggere i territori indigeni e chiediamo che vengano prese misure immediate per prevenire ulteriori conflitti e morti”.
Greenpeace, come altre organizzazioni, è attiva nei territori finiti nel mirino di taglialegna e invasori su ordine di agrari intenzionati a conquistare fette di foresta e di vegetazione che la Costituzione brasiliana affida alle tribù indigene. Greenpeacer parla di “coraggiosi guerrieri” che, nello stato di Maranhão e in tutto il Brasile, “continuano a combattere quotidianamente per il diritto all’esistenza”.