Brasile, i militari prendono le distanze da Bolsonaro: “Siamo sempre dalla parte della democrazia”
Le forze armate rispondono al Capo dello Stato brasiliano che aveva attaccato Parlamento e Tribunale supremo
Brasile: i militari difendono la democrazia e prendono le distanze da Bolsonaro
I militari prendono le distanze dal presidente del Brasile Jair Bolsonaro e difendono la democrazia. È quanto emerso il giorno seguente la manifestazione di Brasilia durante la quale, il Capo di Stato brasiliano, davanti a centinaia di sostenitori inferociti per le misure restrittive anti-Coronavirus, aveva attaccato Parlamento e Tribunale supremo affermando: “Abbiamo perso la pazienza, non accetteremo più alcuna interferenza da parte di altri poteri. Andremo fino in fondo per cambiare il Brasile. Le Forze Armate sono con noi. Ho incontrato i vertici e me lo hanno confermato”. Dichiarazioni che non sono state condivise dal ministro della Difesa Fernando de Azevedo e Silva, il quale è stato costretto a emettere un comunicato per ribadire che “La Marina, l’Esercito e l’Aeronautica sono organismi dello Stato che considerano l’armonia e l’indipendenza tra i poteri imprescindibili per il Paese. I militari stanno sempre dalla parte dell’ordine, della democrazia e della libertà”.
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Come ricorda anche La Repubblica, non è la prima volta che si crea una frattura tra Bolsonaro e i militari, riportati al potere oltretutto proprio da Bolsonaro che ha nominato nove generali tra i 22 ministri del suo governo. Proprio uno di questi, il vicepresidente Hamilton Mourão, è intervenuto in più di un’occasione per tentare di rimediare alle esternazioni violente del presidente su vari temi, dall’Amazzonia alle Ong fino all’identità di genere. I militari, tuttavia, hanno espresso la loro solidarietà nei confronti di Bolsonaro in occasione della bocciatura da parte del Tribunale supremo della nomina del nuovo capo della polizia Alexandre Ramagem, considerata inopportuna per la sua vicinanza alla famiglia del presidente.