La presidente del Brasile Rousseff è sempre più vicina all’impeachment
Il procuratore ha chiesto che venga aperta un'indagine per intralcio alla giustizia mentre il senato si prepara a votare la messa in stato di accusa
Arrivano altre cattive notizie per la presidente del Brasile Dilma Rousseff. Infatti, un membro chiave del senato si è espresso mercoledì 4 maggio 2016 a favore dell’impeachment del capo di stato brasiliano, dopo che uno dei procuratori dell’inchiesta nota come Operazione Car Wash ha richiesto che venga messa sotto indagine.
Rousseff, la cui popolarità è in caduta libera dall’anno scorso, principalmente a causa della recessione economica, potrebbe diventare il primo presidente del Brasile a non concludere il proprio mandato in oltre venti anni.
Al senatore Antonio Anastasia, membro dell’opposizione, era stato affidato il compito di formulare una raccomandazione sull’opportunità di porre Rousseff sotto processo in senato per aver infranto le leggi sul bilancio. Anastasia ha riferito al comitato del senato composto da 21 membri incaricato di decidere che le accuse sono tali da invitare la rimozione della presidente.
Il comitato voterà venerdì le raccomandazioni da sottoporre al resto del senato e si ritiene che seguirà la linea indicata da Anastasia.
Il senatore, membro del partito social-democratico brasiliano (Psdb) ha detto: “Ci troviamo di fronte a una rimostranza basata su prove di irregolarità che possono mettere a rischio la responsabilità fiscale”.
Il senato, che è controllato dall’opposizione, voterà l’11 maggio e se deciderà di mettere Rousseff sotto accusa, la presidente verrà sospesa e il processo potrebbe richiedere fino a 180 giorni. Il vice-presidente Michel Temer sarebbe allora incaricato di farne le veci.
Le raccomandazioni di Anstasia arrivano dopo che il procuratore generale Rodrigo Janot ha richiesto che Rousseff venga indagata per intralcio alla giustizia in relazione all’inchiesta sulla corruzione che coinvolge la Petrobras.
È la prima volta che viene coinvolta direttamente nello scandalo delle tangenti.
Rousseff ha dichiarato che le accuse sono basate sulle bugie di un ex senatore della sua stessa formazione politica, il partito dei lavoratori (Pt).
“Se verrà aperta un’indagine sono certa che dimostrerà che il senatore Delcidio do Amaral ha mentito ancora una volta”, ha detto Rousseff ai giornalisti.
Secondo i documenti resi pubblici martedì 3 maggio, Janot ha chiesto alla Corte Suprema di autorizzare un’indagine su Rousseff e Luiz Inacio Lula da Silva, suo predecessore e mentore, e fondatore del Pt.
Rousseff non è sotto indagine per aver accettato delle tangenti, ma se dovesse essere indagata per intralcio alla giustizia, sarebbe ancora più difficile per lei difendersi dall’impeachment.
Temer, che sta già procedendo alla formazione di un governo di transizione, gestirebbe il resto del mandato di Rousseff fino al 2018, se la presidente dovesse essere giudicata colpevole di aver manipolato i conti pubblici e quindi rimossa dall’incarico.
Giovedì 5 maggio, la corte Suprema ha deciso che il nemico numero uno di Rousseff, il presidente della camera bassa del congresso Edoardo Cunha deve essere sospeso per via delle accuse di corruzione contro di lui. Era stato proprio Cunha ad avviare il processo di impeachment contro Rousseff.
La crisi politica ha paralizzato il governo brasiliano e frenato gli sforzi per tirar il paese fuori dalla peggior recessione dagli anni Trenta alla vigilia dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro, che si svolgeranno in agosto.
Malgrado l’impeachment, Rousseff ha reso noto che ci sono segnali positivi che indicano che la ripresa economica sta cominciando.
Anche se l’economia potrebbe contrarsi di quasi il 4 per cento per il secondo anno di fila, gli economisti ritengono che le industrie abbiano già cominciato a ridurre le giacenze e la moneta debole potrebbe aiutare a rilanciare le esportazioni.
I mercati brasiliani sono apparsi rinfrancati dalla prospettiva della rimozione di Rousseff e della sua sostituzione con un esecutivo guidato da Temer, più favorevole all’imprenditoria. Temer ha infatti promesso di ridare fiducia e incoraggiare la crescita della più grande economia dell’America latina.
L’agenzia di rating Fitch ha reso noto mercoledì 4 maggio che il Brasile ha ancora molta strada da fare per riguadagnare la fiducia degli investitori.
Il processo potrebbe essere accelerato se l’ambiente politico migliorasse e venissero adottate solide politiche economiche, ha detto il direttore brasiliano di Fitch, Rafael Guedes, agli investitori a San Paolo.
Temer progetta di ridurre il coinvolgimento dello stato nell’economia e incoraggiare l’impresa privata, inclusa la vendita della quota di maggioranza della compagnia aerea di bandiera.