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Brasile, assaltato il Parlamento: 1.500 bolsonaristi arrestati davanti al quartier generale dell’esercito. O Globo: “Bolsonaro ricoverato in ospedale negli Usa”

Immagine di copertina

Brasile, assaltato il Parlamento: tutte le ultime notizie in diretta

Nella notte italiana migliaia di sostenitori dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro, sconfitto da Lula nelle recenti elezioni presidenziali, hanno assaltato a Brasilia il Parlamento, il palazzo presidenziale e la Corte Suprema. La zona era presidiata dalle forze dell’ordine ma i bolsonaristi sono riusciti a sfondare il cordone di sicurezza. Il controllo è stato ripreso solo dopo qualche ora dall’assalto.

Ci sono cifre discordanti sugli arresti, ma i media brasiliani parlano di almeno 150 fermi. Per il ministro della giustizia più di 200, per il governatore di Brasilia 400. Durissimo il presidente Lula: “La polizia è incompetente o in malafede”. Chiesto l’arresto per l’ex responsabile della sicurezza di Bolsonaro, ora responsabile del distretto della capitale. Ore dopo l’assalto sono arrivate le parole di Bolsonaro che, via social, respinge le accuse di aver – in qualche modo – orchestrato o alimentato le violenze: “Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo”. Intanto secondo i media brasiliani l’ex presidente sarebbe stato ricoverato in ospedale in Florida. La Corte Suprema ha però decisione la destituzione del governatore di Brasilia che si era scusato con Lula: “Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso”.

LA DIRETTA

Ore 20.20 – La moglie di Bolsonaro conferma il ricovero dell’ex presidente – L’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è ricoverato in ospedale negli Usa per dolori addominali. Lo ha confermato la moglie Michelle. Bolsonaro “è sotto osservazione in ospedale a causa di disturbi addominali derivanti dall’attacco a coltellate che ha subito nel 2018” durante la sua vittoriosa campagna presidenziale, ha scritto Michelle Bolsonaro su Instagram. “Preghiamo per la sua salute e per il Brasile”, ha aggiunto. Secondo i media, Bolsonaro è stato ricoverato all’ospedale AdventHealth Celebration fuori Orlando, in Florida, dove l’ex presidente si era recato due giorni prima della fine del suo mandato, il 31 dicembre.

Ore 20 – Finora circa 1.500 arresti – Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha reso noto che finora sono “circa 1.500” le persone arrestate nell’ambito dell’assalto ai palazzi del potere avvenute ieri a Brasilia da parte dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Secondo il ministro, ci sono 50 squadre al lavoro per raccogliere testimonianze e dare seguito agli arresti. Il ministero della Giustizia ha aperto un canale per l’invio di denunce via mail da parte di chiunque voglia segnalare eventuali ipotesi di reato. Sono già pervenute più di 13.000 segnalazioni.

Ore 19 – Usa: nessuna richiesta di estradizione per Bolsonaro dal Brasile – Gli Usa non hanno ricevuto alcuna richiesta ufficiale dal Brasile su una possibile estradizione dell’ex presidente Jair Bolsonaro dopo l’assalto dei suoi sostenitori al parlamento. Lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, precisando che le autorità americane non sono in contatto diretto con Bolsonaro, ricoverato in un ospedale di Orlando per dolori addominali, secondo O Globo. “Naturalmente, se ricevessimo tali richieste, le tratteremmo come facciamo sempre, le tratteremmo seriamente”, ha aggiunto.

Ore 18.30 – Media brasiliani: Bolsonaro ricoverato in ospedale in Florida per problemi addominali – Secondo il quotidiano brasiliano O Globo, l’ex presidente brasiliano sarebbe ricoverato all’AdventHealth Celebration, un’ospedale di Orlando in Florida, per forti dolori addominali. Nel luglio 2021 Bolsonaro era stato ricoverato a San Paolo per problemi intestinali legati all’incidente del 2018 quando, durante la campagna presidenziale, era stato pugnalato all’addome. Il ricovero sarebbe confermato da fonti vicine alla famiglia di Bolsonaro che parlano di “condizioni non preoccupanti”.

Ore 18 – Ministero della Salute, sono 70 i feriti nell’assalto – Sono settanta le persone che sono rimaste ferite nell’assalto dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro al quartiere delle istituzioni federali a Brasilia. Lo riferisce alla Cnn il ministero della Salute brasiliano precisando che sei persone sono rimaste ferite in modo grave e sono state ricoverate in ospedale, ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Tra i feriti ci sono anche giornalisti e agenti della polizia.

Ore 13,30 – 1200 bolsonaristi arrestati all’accampamento di fronte al quartier generale dell’esercito a Brasilia – A Brasilia, gli agenti della Polizia militare del Distretto Federale e della Forza di Sicurezza Nazionale hanno rimosso praticamente tutti i manifestanti bolsonaristi che si trovavano nell’accampamento allestito di fronte al quartier generale dell’esercito. Sul posto sono state arrestate 1200 persone e almeno 40 autobus con manifestanti hanno lasciato la zona della tendopoli, un convoglio che poi ha attraversato le strade di Brasilia. In questo momento, scrive O Globo, ci sono solo ancora pochi manifestanti che stanno lasciando il sito.Intanto la polizia e l’esercito hanno recintato il quartier generale delle forze armate brasiliane.

Ore 13,00 – Brasile, manifestazioni vietate fino al 31 gennaio – Il giudice della Corte suprema del Brasile Alexandre de Moraes ha decretato il divieto di manifestazioni fino al 31 gennaio, l’arresto in flagrante degli estremisti accampati davanti alle caserme, e ha convocato sindaci, governatori e generali. Le misure sono contenute nel documento di 18 pagine con il quale è stata stabilita la rimozione cautelare del governatore del Distretto di Brasilia Ibaneis Rocha. Lo riporta il quotidiano Estadao. Dal documento emerge che a carico di Rocha ci sono forti indizi di ‘omissione criminale’.

Ore 6,45 – Ministero: “La situazione è sotto controllo” – Il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia brasiliano, Ricardo Cappelli, appena nominato dal presidente Inacio Lula da Silva a capo dell’intervento federale, ha spiegato che la situazione a Brasilia è ora “sotto controllo”. Dopo la dispersione dei manifestanti iniziata ieri notte, le operazioni – ha detto – riprenderanno tra poche ore. “Tutto sarà debitamente indagato. I criminali continueranno a essere identificati e puniti”, ha scritto sui social. In base al decreto emanato nella notte da Lula Cappelli, alle dirette dipendenze del capo dello Stato, potra’ adottare “tutte le misure necessarie di ordine pubblico” per porre fine alla rivolta che ha portato all’irruzione degli ultra’ di Bolsonaro nelle tre istituzioni democratiche del Paese.

Ore 5,05 – L’esercito protegge base dei bolsonaristi e blocca la polizia – L’esercito brasiliano impedisce alla polizia l’ingresso a Brasilia nell’area dove sono accampati molti seguaci dell’ex presidente Jair Bolsonaro che hanno assaltato e devastato il Parlamento, la sede del Governo e la Corte suprema di giustizia. Secondo il quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove sono accampati gli autori dell’attacco con carri armati. Diversi veicoli della polizia sono all’ingresso della zona che si trova davanti al quartier generale dell’esercito, ma sono stati fermati. Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui partecipa anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Lula come responsabile dell’intervento del governo federale nel distretto di Brasilia. Si deve ricordare che il quartier generale dell’esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare.

Ore 4,50 – Rimosso il governatore di Brasilia – Il presidente della Corte suprema federale ha deciso la rimozione del governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha. Una misura presa dopo gli atti vandalici commessi dai sostenitori di Jair Bolsonaro. Ibaneis con un video si era scusato con Lula per gli eventi. Il presidente brasiliano lo aveva accusato di non aver preso le misure necessarie per impedire l’invasione e il saccheggio delle istituzioni democratiche. Sempre ieri lo stesso Rocha aveva annunciato la destituzione del suo segretario alla Sicurezza, Anderson Torres che è negli Stati Uniti, in Florida come Bolsonaro, e rischia l’arresto.

Ore 1,50 – Il governatore di Brasilia: “Sono 400 gli arresti” – “Sono oltre 400 le persone arrestate e che pagheranno per i crimini commessi”. A dare l’ultima cifra sui fermi per l’assalto ai palazzi del potere è il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha: “Continuiamo a lavorare per identificare quanti hanno partecipato a questi atti terroristici e per restaurare l’ordine”, ha spiegato.

Attacco alla democrazia e associazione a delinquere tra le possibili accuse giudiziarie ai bolsonaristi. Sono centinaia i fermati. Per il ministro della Giustizia, Flavio Dino, l’ex presidente brasiliano Bolsonaro è “politicamente responsabile” degli attacchi: “Chiaro che la responsabilita’ politica di Jair Bolsonaro è inequivocabile. La responsabilita’ legale, poi, spetta ovviamente alla magistratura, alla Procura della Repubblica. Tutti coloro che però vogliono polarizzare, istigare la pratica dei crimini, l’estremismo, sono politicamente responsabili, per azione o per omissione”.

Ore 1,40 – Bolsonaro si difende: “Rispetto la democrazia” – “Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”. Lo afferma su Twitter l’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, condannando l’attacco ai palazzi del potere a Brasilia. “Respingo le accuse, senza prove, a me attribuite dall’attuale capo di Stato del Brasile. Durante tutto il mio mandato, ho sempre rispettato la Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà”. Bolsonaro è in Florida dal 30 dicembre scorso, ha lasciato il suo Paese due giorni prima dell’insediamento di Lula.

Ore 1,00 – Il ministro della Giustizia brasiliano: “L’assalto è stato un atto di “terrorismo” e di “golpismo” e ci sono state falle nella sicurezza” – Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l’assedio dei bolzonartisi a Brasilia è stato un atto di “terrorismo” e di “golpismo”, e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano “verifiche su omissioni” nella condotta di tutti i responsabili.

Ore 00,40 – Lula: “Polizia incompetente o in malafede” – L’accusa, durissima, del presidente Lula alla polizia definita – in un tweet  – almeno “incompetente” o peggio “in malafede” per aver fatto avvicinare e non aver impedito l’ingresso ai manifestanti pro Bolsonaro.

Ore 00,10 – Ripreso anche il controllo del Parlamento – La polizia brasiliana ha ripreso anche il controllo del palazzo del Congresso, il Parlamento, evacuando i manifestanti pro Bolsonaro. Aveva in precedenza ripreso il controllo della Corte Suprema e del palazzo presidenziale.

Ore 00,00 – Chiesto l’arresto per l’ex segretario alla sicurezza: si trova negli Stati Uniti, a Orlando – L’organo che rappresenta il Paese di fronte alla Giustizia ha presentato una richiesta di arresto immediato dell’ex segretario di Pubblica Sicurezza del Distretto Federale di Brasilia, Anderson Torres. A seguito dell’assedio ai palazzi del potere, il governatore Ibaneis Rocha aveva deciso l’esonero di Torres.Dopo avere servito nel governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro come ministro della Sicurezza, Torres aveva immediatamente ricevuto l’1 gennaio un nuovo incarico dal governatore ed è stato ricollocato nello stesso incarico di ministro della Sicurezza del distretto federale di Brasilia che aveva ricoperto prima di trasferirsi al servizio di Bolsonaro.

Qualche giorno dopo la sua designazione, però, Torres ha preso l’aereo per recarsi a Orlando, negli Stati Uniti, dove si trova attualmente, presumibilmente vicino alla residenza dell’ex capo dello Stato Bolsonaro che si è recato negli Usa prima dell’insediamento di Lula. Via Twitter oggi Torres si è rammaricato per le “scene deplorevoli avvenute nella spianata dei ministeri”, assicurando di avere “impartito disposizioni precise alla polizia per ristabilire l’ordine”.

In successivi tweet ha definito “inconcepibile il disordine e inaccettabile il mancato rispetto per le istituzioni”, e assicurato che “i criminali non resteranno impuniti”.

Ore 00,00 – Il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha, si scusa con il presidente Lula: “Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso” – Il governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, si e’ scusato con il presidente Lula. In un video Rocha ha affermato di aver monitorato il movimento dei bolsonaristi verso Brasilia, ma di essere rimasto sorpreso dalla proporzione degli atti, che hanno portato all’invasione del Palazzo Planalto, del Congresso Nazionale e della Corte Suprema Federale. “Quello che e’ successo e’ stato semplicemente inaccettabile” ha detto il governatore. “Non avremmo mai creduto che queste manifestazioni avrebbero preso le proporzioni che hanno avuto. Sono dei veri vandali. Veri terroristi che avranno tutto il combattimento effettivo da fare con me in modo che vengano puniti”.

Ore 20,00 – Migliaia di manifestanti prendono d’assalto il Parlamento – Migliaia di sostenitori dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro, sconfitto da Lula nelle recenti elezioni presidenziali, stanno prendendo d’assaltato a Brasilia il Parlamento, il palazzo presidenziale e la Corte Suprema. La zona era presidiata dalle forze dell’ordine ma i bolsonaristi sono riusciti a sfondare il cordone di sicurezza. Il controllo è stato ripreso solo dopo qualche ora dall’assalto.

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