Cose da sapere sull’omicidio Boris Nemtsov
Un noto oppositore politico russo è stato ucciso in strada a Mosca vicino al Cremlino
Poco dopo la mezzanotte di sabato 27 febbraio, un noto oppositore politico russo è stato ucciso in strada a Mosca vicino al Cremlino.
Boris Nemtsov aveva 55 anni e secondo le ricostruzioni delle autorità è stato ucciso con quattro colpi di arma da fuoco da una macchina che gli si è avvicinata mentre camminava su un ponte vicino al Cremlino.
Fonti locali russe riportano che Nemtsov era in compagnia di una donna, di cittadinanza ucraina, la quale non è stata ferita.
Nemtsov è morto poco prima di una manifestazione per protestare contro la guerra in Ucraina in programma per domenica 1 marzo a Mosca.
Già vice primo ministro di Boris Eltsin negli anni Novanta e poi passato all’opposizione, Nemtsov era conosciuto per le sue critiche nei confronti del presidente russo Vladimir Putin.
Il Cremlino ha fatto sapere che verrà aperta un’indagine. Putin, che ha condannato l’omicidio, ne ha assunto il controllo in prima persona.
Gli inquirenti hanno riferito che tra le possibilità per cui Nemtsov sarebbe stato ucciso esiste quella di “una provocazione per destabilizzare il Paese”.
Fonti russe riportano che la commissione d’inchiesta che sta indagando sull’omicidio non esclude la possibilità di un attacco terroristico condotto da estremisti islamici o di un qualche legame con la crisi ucraina.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva definito Boris Nemtsov come un ponte di collegamento tra l’Ucraina e la Russia. “L’omicido ha distrutto questo ponte. Non penso sia avvenuto per errore”, ha aggiunto Poroshenko con un post su Facebook.
In una intervista di due settimane fa, Nemtsov aveva detto di temere che Putin lo voleva morto per la sua ferrea opposizione alla guerra in Ucraina.