“Il suo populismo non ci mancherà, il suo regno finisce in disgrazia”: le reazioni alle dimissioni di Johnson
“Il regno di Boris Johnson finisce in disgrazia, proprio come il suo amico Donald Trump”, così l’ex premier belga e parlamentare europeo Guy Verhofstadt ha commentato la notizia delle dimissioni da leader dei Tories del premier britannico Boris Johnson, arrivate suo malgrado dopo le richieste dei membri del partito, l’ondata di scandali che ha travolto l’esecutivo e le dimissioni di quasi 60 tra ministri e membri del governo. Un preambolo all’addio a Downing Street che dovrebbe essere annunciato entro ottobre. Intanto la reazione dei funzionari dell’Unione Europea non è tardata ad arrivare: da parte di molti esiste la speranza che la fine dell’era Johnson, che ha dato il via all’attuazione della Brexit dopo l’elezione a premier a dicembre 2019, possa portare a una distensione delle relazioni tra Londra e Bruxelles, ultimamente ai ferri corti per la guerriglia in merito all’attuazione del Protocollo sull’Irlanda del Nord. Rapporti che “hanno sofferto enormemente con la scelta della Brexit di Johnson”, ha attaccato Verhofstadt, il quale si augura “la fine di un era di populismo transatlantico”. “Le cose possono solo migliorare”, ha dichiarato.
“Il suo populismo non ci mancherà“, ha sottolineato in un tweet l’eurodeputato S&D e capogruppo del Partito Democratico all’Europarlamento Brando Benifei, precisando che “dopo il Partygate, i gravi scandali che hanno colpito i conservatori, il tentativo di sfiducia da parte dei suoi deputati e le sconfitte elettorali nelle suppletive, finalmente dovrà farsi da parte”. “Qualunque sia la prossima mossa, l’UE deve insistere sulla piena attuazione del Protocollo sull’Irlanda del Nord”, ha dichiarato Manfred Weber, presidente del gruppo del Ppe all’Eurocamera, precisando che “solo il popolo britannico può chiedere conto a Johnson”. “Gli sviluppi politici a Londra non cambiano la nostra posizione” in merito al “lavoro con le autorità britanniche per l’attuazione del Protocollo sull’Irlanda del Nord”, ha ribadito invece il portavoce dell’esecutivo comunitario per l’accordo UE-Regno Unito, Daniel Ferrie.
Intanto la presidenza ucraina ha salutato con dispiacere le dimissioni: Johnson era il leader che si era recato più spesso a Kiev dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina. “Grazie @BorisJohnson per essere stato sempre in prima linea nell’aiuto all’Ucraina” ha twittato il consigliere presidenziale Mykhaylo Podolya. Mosca aveva invece accolto con sollievo la notizia dell’addio di Johnson: “Non gli piacciamo, neanche lui a noi”, ha dichiarato il portavoce del presidente russo Vladimir Putin.