Boris Johnson ammette di aver partecipato alle feste a Downing Street durante il primo lockdown. “Si dimetta”
Boris Johnson ammette di aver partecipato alle feste a Downing Street durante il primo lockdown. “Si dimetta”
In Regno Unito cresce il coro di chi chiede le dimissioni di Boris Johnson, dopo che il primo ministro britannico ha finalmente ammesso di fronte al parlamento di aver partecipato a una festa a Downing Street durante il primo lockdown. Uno scandalo che nelle ultime settimane ha catalizzato l’indignazione di larga parte dell’opinione pubblica, portando il partito conservatore a un crollo repentino nei sondaggi. Dopo numerose smentite, che non hanno fatto altro che alimentare le polemiche, oggi Johnson ha tentato la carta delle scuse aggiungendo però di non aver “tecnicamente” violato alcuna regola.
“Un uomo senza vergogna (…) sprezzante dell’opinione pubblica britannica”, lo ha definito il leader del partito laburista Keir Starmer, passato in testa ai sondaggi grazie al clamore suscitato dal “party-gate”.
Secondo Starmer, Johnson aveva solo finto di essere “nauseato e infuriato” quando erano emerse le prime notizie sulle feste organizzate mentre ai cittadini britannici era vietato uscire di casa. “Ora si scopre che era sempre stato a queste feste. Il primo ministro non riesce a capire perché l’opinione pubblica britannica pensa che stia mentendo in maniera sfacciata?”
Anche tra gli alleati di Johnson non mancano i malumori. Diversi esponenti dei conservatori hanno chiesto esplicitamente le dimissioni dell’ex sindaco di Londra, aprendo la strada a una possibile sfida alla sua leadership del partito conservatore. Primo tra questi è Douglas Ross, leader dei conservatori scozzesi, il quale ha dichiarato che la posizione del premier “purtroppo non è più sostenibile”. “C’era una semplice domanda a cui rispondere (…) da quando abbiamo visto questo invito, che era rivolto a più di 100 persone e chiedeva loro di unirsi ad altri nel giardino di Downing Street e portare i propri alcolici”, ha detto Ross. “Se il primo ministro era presente, e ha ammesso oggi di esserci stato, ritengo che non possa continuare”.
La richiesta di un passo indietro da parte di Johnson è sostenuta dalla larga maggioranza dei cittadini britannici, secondo i sondaggi degli ultimi giorni. Secondo una rilevazione Savanta ComRes, ben due terzi degli elettori (il 66 percento) ritiene che Johnson debba dimettersi per lo scandalo. Una percentuale pari al 42 percento tra chi ha votato per i conservatori alle ultime elezioni.
In riposta alle accuse di aggirato le regole dure imposte sul resto della popolazione durante uno dei periodi peggiori della pandemia, Johnson oggi ha rivolto le proprie scuse “sentite”. “So che milioni di persone in tutto il Paese hanno fatto sacrifici straordinari negli ultimi 18 mesi. So dell’angoscia che hanno vissuto, per non aver potuto piangere i propri parenti, non aver potuto vivere la propria vita come volevano o di fare le cose che amavano”, ha detto. “So della rabbia che provano nei miei confronti, e del governo che guido, quando pensano che nella stessa Downing Street le regole non fossero rispettate in maniera adeguata proprio dalle persone che le stabiliscono”, ha aggiunto, sostenendo però che la festa avesse “tecnicamente” rispettato le linee guida in vigore all’epoca. L’evento,
Johnson ha detto di aver preso parte per 25 minuti all’evento tenuto il 20 maggio 2020, a cui circa 100 persone erano state invitate via mail, con la richiesta di portare i propri alcolici. “Con il senno di poi avrei dovuto rimandare tutti dentro”, ha detto Johnson, dicendo di aver considerato il giardino di Downing Street, “un’estensione dell’ufficio”. “”Accetto che avremmo dovuto fare le cose diversamente quella sera”, ha detto.