Brasile, Bolsonaro diserta la cerimonia di insediamento di Lula e vola negli Stati Uniti
Mentre andrà in scena a Brasilia la cerimonia di insediamento di Luiz Inácio Lula da Silva come nuovo presidente del Brasile, Jair Bolsonaro sarà negli Stati Uniti, per un soggiorno che secondo fonti di Palácio da Alvorada potrebbe durare settimane.
L’ex leader di estrema destra diserta quindi il passaggio di consegne con lo sfidante che lo ha battuto di un soffio al ballottaggio dello scorso 30 ottobre: sarà in Florida, accompagnato da alcuni suoi assistenti.
Non è chiaro quali siano le motivazioni dietro la decisione, i suoi uffici di presidenza si sono rifiutati di fornire ulteriori spiegazioni ai media locali. Dal giorno dopo la sconfitta, Bolsonaro è sparito dai radar mediatici, facendo parlare sempre meno di sé: pochissime dichiarazioni pubbliche, ma nel mezzo il tentativo di rovesciare il risultato delle urne.
Il Tribunale elettorale del Brasile gli ha però dato torto sull’errato conteggio dei voti elettronici, generando nel Paese forti proteste da parte dei suoi sostenitori, che hanno tentato di ostacolare il processo burocratico che ha portato all’insediamento di Lula.
Appena una settimana fa un uomo, George Washington de Oliveira Sousa, è stato arrestato a Brasilia per aver organizzato un attentato dinamitardo nella zona dell’aeroporto: sperava di far esplodere un camion cisterna pieno di carburante così da spingere il governo a dichiarare lo stato di assedio nel Paese e provocare l’intervento delle forze armate.
Il suo intento era “frenare la venuta del comunismo” in Brasile. Con un videomessaggio ai suoi sostenitori, Bolsonaro ha posto fine ai suoi 4 anni da presidente, costellati di inchieste e scandali.
Pochi mesi fa la Commissione d’inchiesta del Congresso brasiliano ha chiesto che venisse giudicato per “crimini contro l’umanità” per la gestione della pandemia nel Paese, mentre a metà dicembre insieme al suo vice Walter Souza Braga Netto è finito sotto inchiesta per abuso di potere economico: nei mesi precedenti alle elezioni, avrebbe anticipato l’aumento di alcuni sussidi alle famiglie indigenti per influenzarne il voto.