Bolivia, sventato un tentativo di golpe: arrestato l’ex capo dell’esercito e il comandante della Marina
Il leader dei rivoltosi e un esponente dell'opposizione accusano il presidente Arce di aver pianificato un "autogolpe"
Un tentativo di golpe militare è stato sventato nella notte italiana in Bolivia, quando centinaia di soldati e diversi blindati hanno occupato per alcune ore la piazza Murillo della capitale La Paz, dove si trovano i principali edifici del governo. Il presidente Luis Arce ha però invitato la popolazione a scendere in piazza contro i golpisti e ha cambiato l’intero vertice delle Forze Armate. Infine la polizia ha arrestato i leader del tentato colpo di stato, il generale dell’esercito Juan José Zúñiga e il viceammiraglio della Marina militare Juan Arnez Salvador.
Tutto era cominciato il giorno prima, martedì 25 giugno, quando Zúñiga era stato rimosso dal comando dell’esercito per aver minacciato il giorno prima di arrestare il due volte ex presidente Evo Morales, esautorato da un altro golpe nel 2019, se questi avesse tentato di candidarsi per un terzo mandato alle elezioni del 2025, cosa che la legge gli impedisce.
Ieri era stato lo stesso Morales sui social a denunciare un tentativo di golpe militare quando i soldati fedeli a Zúñiga hanno occupato piazza Murillo e hanno sfondato con un blindato le porte del Palacio Quemado, la sede del governo boliviano.
Zúñiga era addirittura apparso in tv insieme ai suoi soldati promettendo di “ripristinare la democrazia” e di “liberare i prigionieri politici”, compresa l’ex presidente ad interim Jeanine Áñez, in carcere dal 2021 con l’accusa di “terrorismo, sedizione e cospirazione” per aver preso il potere dopo la deposizione e l’esilio di Morales in Messico, una figura di cui Usa e Ue chiedono il rilascio.
Il generale aveva dichiarato di voler “rispettare” il presidente Luis Arce ma chiedeva un cambio immediato di governo. Intanto nelle ore convulse del tentato colpo di stato, lo stesso Arce compariva sulla tv di stato per incitare la popolazione a “organizzarsi e mobilitarsi” contro i militari golpisti “in favore della democrazia”.
“Non possiamo permettere che ancora una volta un tentativo di colpo di stato uccida dei boliviani”, ha detto il presidente in un messaggio televisivo rivolto al Paese dall’interno del palazzo presidenziale. Le sue parole hanno portato migliaia di manifestanti a scendere in piazza a sostegno del governo.
Alcuni video che sembravano girati all’interno del palazzo presidenziale mostravano invece Arce confrontarsi con il generale Zúñiga e ordinargli di dimettersi: “Sono il tuo comandante e ti ordino di ritirarti”, avrebbe detto il presidente. Nel frattempo, Arce licenziava i vertici militari sostituendo gli ufficiali in comando.
Poche ore dopo i soldati si sono ritirati e la polizia ha arrestato Zúñiga e il comandante della Marina boliviana, il viceammiraglio Juan Arnez Salvador. Prima del suo arresto Zúñiga ha affermato di aver ricevuto l’ordine di schierare i “blindados” (i veicoli corazzati” dallo stesso presidente Arce nel tentativo di migliorare la sua popolarità in declino.
Un’affermazione ribadita anche dal senatore Andrea Barrientos, uno dei principali esponenti dell’opposizione che ha accusato il capo dello Stato di aver dato vita a un “auto-golpe” per mascherare la crisi economica e giudiziaria in cui versa il Paese. “Il governo deve rispondere a molte domande del popolo boliviano e deve spiegare bene la situazione”, ha dichiarato Barrientos. “Abbiamo bisogno di un’indagine approfondita”.
Anche Morales, che ha condannato il tentativo di golpe, ha chiesto che vengano avviate serie indagini penali contro il generale Zúñiga e i suoi “complici”. La Procura generale boliviana ha già avviato un’inchiesta in merito contro “tutti i partecipanti” al colpo di stato.
Intanto, in serata, il ministro della Difesa boliviano Edmundo Novillo ha dichiarato in conferenza stampa che le forze armate erano “sotto controllo”. “Ora abbiamo il controllo totale e assoluto sulle nostre forze armate”, ha detto alla tv di stato. “Tutto è sotto controllo adesso. Chiediamo alla popolazione che tutto torni alla normalità”.