Boko Haram torna a uccidere
Almeno 87 persone sono state uccise in un'imboscata del gruppo di militanti di Boko Haram nel nord est della Nigeria
Il gruppo islamista Boko Haram è tornato a colpire. La città di Beninsheik a nord est dello stato nigeriano di Borno è il teatro del massacro in cui sono state uccise 87 persone, secondo gli ufficiali locali.
I militanti di Boko Haram hanno organizzato delle finte stazioni di controllo alla periferia della città e travestiti da militari hanno sparato a chiunque venisse fermato. Martedì scorso, un raid del gruppo aveva completamente raso al suolo i palazzi al centro della città.
Lo stato di Borno e altri due stati con esso confinanti sono rimasti isolati da maggio, cioè da quando hanno dichiarato lo stato d’emergenza dopo le prime incursioni del gruppo. Il governo nigeriano è intervenuto nelle aree maggiormente colpite con molta difficoltà e a seguito dell’aiuto statale, gli attacchi islamisti si sono addirittura intensificati.
Boko Haram è attivo dal 2009 e ha scosso molte volte il Paese attraverso azioni violente per istituire uno stato nigeriano islamico. Negli stati nordorientali della Nigeria, è entrata in funzione una rete di volontari per la vigilanza locale per cercare di arginare le violenze, tuttavia nelle settimane scorse anche alcuni volontari della popolazione sono stati uccisi dai militanti.
Il governatore di Borno, Kashim Shettima, ha definito gli attacchi “barbarici e non islamici” e ha promesso aiuti finanziari per dare assistenza ai parenti delle vittime.
Secondo fonti dell’AFP, Boko Haram avrebbe introdotto nella città di Beninsheik, circa 20 camion che trasportavano armi pesanti. La città era già stata scenario di violenti scontri all’inizio del mese di settembre, con 5 militanti e 13 vigilanti morti.