14 morti nella seconda esplosione in due giorni in Nigeria
Due giovani ragazze kamikaze si sarebbero fatte saltare in aria nei pressi di un mercato
Due giovani attentatrici suicide si sarebbero fatte esplodere mercoledì 18 novembre pomeriggio in un negozio di telefonia nella città di Kano, nel nord della Nigeria. Secondo le autorità locali, almeno 14 persone sarebbero rimaste uccise durante l’attacco e oltre 100 sarebbero rimaste ferite.
Le esplosioni arrivano a un giorno di distanza da un attentato al mercato di Yola, nel nordest della Nigeria, in cui 32 persone avevano perso la vita.
Nonostante non ci siano rivendicazioni, entrambi gli attacchi sarebbero collegati alle attività del gruppo estremista Boko Haram, che dal 2009 avrebbe ucciso almeno 17mila persone e costretto altri 2,6 milioni a lasciare le proprie abitazioni.
Secondo le ricostruzioni della polizia riguardo all’attentato del 18 novembre, le due ragazze, di 11 e 18 anni circa ed entrambe con addosso l’Hijab – il velo islamico – sarebbero arrivate al mercato a bordo di un minibus.
Una delle due giovani sarebbe entrata nel mercato, mentre l’altra sarebbe rimasta fuori.
Le vittime sono poi state portate all’ospedale, ha riferito il portavoce della polizia.
Quest’anno, l’esercito nigeriano ha riconquistato diversi territori caduti nelle mani di Boko Haram. Nell’ultimo periodo il gruppo terrorista sembra essersi concentrato su piccole azioni come attacchi a villaggi, mercati, stazioni dell’autobus e luoghi di preghiera.
Da quando, a maggio, è iniziato il mandato del presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che ha rafforzato la sicurezza per combattere Boko Haram, circa 1.500 persone sono state uccise nel nord e nel nordest della Nigeria.
“Le forze armate e le agenzie di sicurezza della Nigeria rinvigorite, ben equipaggiate e ben motivate sconfiggeranno Boko Haram molto presto”, ha dichiarato Buhari, che qualche giorno fa era andato in visita a Yola, prima dell’attentato al mercato e aveva affermato che Boko Haram era prossimo alla sconfitta.
Il gruppo estremista ha utilizzato più volte come kamikaze ragazze giovani, costrette a farsi saltare in aria contro la loro volontà, secondo gli esperti. A luglio 2014, in una sola settimana diverse giovani attentatrici suicide avevano condotto quattro attacchi proprio a Kano.