Being avvisa le compagnie aeree: “C’è una parte difettosa sulle ali dei 737 Max. Va sostituita”
Boeing 737 Max | Boeing 737 | Ultime notizie
Dopo gli incidenti in Indonesia e in Etiopia, nuovi problemi per i Boeing 737 Max. Prima era toccato ai software, ora è toccato alle ali. L’Agenzia federale per l’Aviazione civile (Faa), l’agenzia americana che regola l’industria aeronautica statunitense, lancia l’allarme sui Boeing 737 Max e Ngc che potrebbero avere delle parti “costruite in modo improprio” e, quindi, da sostituire in modo urgente.
I problemi riguardano le lamelle delle ali di oltre 300 aerei e sono di entità tale da potere danneggiare il veicolo a mezz’aria. “Saranno sostituite entro dieci giorni”, rende noto l’azienda in una dichiarazione rilasciata alla Reuters.
Boeing 737 | I problemi delle ali
La funzione delle lamelle, che sono sistemate nel punto in cui le ali si uniscono al corpo dell’aereo, permette, nel momento in cui sono attivate, al mezzo di sollevarsi da terra con maggiore slancio. La funzione è rilevante in particolare quando la traiettoria di volo ha un “angolo di attacco” molto impegnativo.
I problemi sono stati scoperti lo scorso venerdì 31 maggio nel corso di un incontro tra l’azienda e i fornitori delle parti del veicolo. Sono stati i dipendenti a notare che alcuni elementi della struttura non erano trattati termicamente e che questo poteva rappresentare un problema per la sicurezza perché avrebbero rischiato di guastarsi o rompersi, anche senza causare la caduta dell’aereo.
Boeing 737 Max | I fornitori
Secondo quanto affermato dall’Agenzia federale per l’Aviazione civile, le lamelle sono state fornite da un produttore terzo e sono state installate su Boeing 737 Max ed Ng, aerei in servizio in decine di Nazioni del mondo. Solo negli Stati Uniti, l’Agenzia ha individuato 32 Ng e 33 Max a rischio.
Boeing 737 | L’incidente in Etiopia
Lo scorso 10 marzo un Boeing della Ethiopian Airlines è precipitato mentre era appena decollato da Addis Abeba in direzione Nairobi.
Tra le vittime anche otto passeggeri italiani, tra cui l’assessore regionale ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa. L’archeologo di fama internazionale, “sovrintendente del Mare” della Regione, era diretto in Kenya per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.
Tra gli italiani che anno perso la vita, anche due ragazze romane: la trentenne Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti.