L’assurda storia della birra Corona, in crisi a causa del Coronavirus
Sempre più persone associano la bevanda messicana alla diffusione di Covid-19: e il marchio è ora in crisi
L’assurda storia della birra Corona, in crisi a causa del Coronavirus
Tra le tante storie assurde causate dalla psicosi per il Coronavirus, c’è anche quella della birra Corona, il cui marchio è in crisi proprio a causa dell’epidemia di Covid-19.
Tutto è nato per gioco. Quando è iniziata la diffusione di Coronavirus in Cina, infatti, in molti sul web hanno ironizzato sull’associazione, a causa del nome, tra birra Corona e Coronavirus.
Ben presto, però, i meme e le battute hanno lasciato spazio a teorie, complotti e tesi, che hanno iniziato a preoccupare i consumatori, i quali, così, hanno iniziato a comprare altre birre.
Mentre sui motori di ricerca sono aumentate in mondo esponenziale le ricerche su “Coronavirus birra Corona” o “Virus Birra Corona”, la Constellation Brands Inc, l’azienda che produce la birra messicana, ha perso l’8 per cento alla borsa di New York nell’arco di questa settimana.
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A nulla è valsa una nota dell’azienda, nella quale si è tentato di spiegare che non c’è assolutamente nessun tipo di associazione tra la birra e la polmonite, diffusasi in Cina agli inizi di dicembre.
Non solo, secondo una ricerca condotta da YouGov, il punteggio relativo alla birra Corona, che tiene conto dei giudizi positivi o negativi degli statunitensi, è sceso da 75 a 51 nelle ultime settimane.
A conferma di ciò c’è anche un sondaggio realizzato da 5W Public Relations, in cui il 38 per cento dei bevitori di birra americani ha affermato che non avrebbe mai acquistato la Corona fino a quando l’epidemia di Coronavirus non fosse finita.
“Non c’è dubbio che la Corona soffra a causa del Coronavirus”, ha dichiarato Ronn Torossian, fondatore del 5WPR.
Secondo Torossian, inoltre, il 14 per cento degli intervistati, che ha dichiarato di consumare regolarmente birra Corona, ha ammesso che non avrebbe ordinato la bevanda in pubblico per non essere malvisto dalle altre persone.
Il 16 percento degli intervistati, invece, ha ammesso di non essere sicuro che il virus sia correlato alla Corona.