Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Birmania accoglierà 300mila dei rohingya che erano fuggiti in Bangladesh

Immagine di copertina

L'accordo tra i due stati permette il rientro dei profughi, ospitati in un campo ad hoc, ma non è detto che i rohingya stessi vogliano tornare

Funzionari della Birmania e del Bangladesh si sono incontrati lunedì 15 gennaio 2018 a Naypytaw, capitale della Birmania, per discutere l’accordo firmato dai due stati il 23 novembre 2017.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Il patto prevede il rimpatrio volontario in Birmania dei rohingya che hanno trovato asilo in Bangladesh dopo essere fuggiti dalle violenze dell’esercito birmano nello stato di Rakhine.

I profughi saranno ospitati temporaneamente in un campo attualmente in costruzione a Hla Po Khang, per essere poi rimpatriati dopo qualche mese nel luogo d’origine o in una località vicina.

Secondo il Global New Light of Myanmar, giornale pubblicato dal Ministero dell’Informazione birmano, il campo sarà costituito da 625 strutture distribuite su un territorio di circa cinquanta ettari.

Leggi anche: L’esercito birmano ha ammesso per la prima volta di aver ucciso alcuni militanti rohingya

I funzionari birmani hanno dichiarato a Reuters che, sulla base di un precedente accordo stretto tra i due paesi negli anni ’90, potrà tornare solo chi possiede documenti d’identificazione. La Birmania inoltre concederà la cittadinanza a chiunque tra loro riesca a dimostrare che i suoi antenati vivevano in Birmania.

Il governo birmano si era fino ad ora sempre rifiutato di concedere la cittadinanza ai rohingya, considerandoli non una minoranza religiosa bensì un gruppo etnico immigrato clandestinamente dal Bangladesh.

Meenakshi Ganguly, responsabile dell’Asia del Sud presso Human Rights Watch, ha detto a Newsweek che un rientro volontario e in sicurezza dei rifugiati rohingya non è pensabile a meno che la Birmania non garantisca un pieno risarcimento a chi ha perso la casa a causa del conflitto tra militanti ed esercito e, soprattutto, la persecuzione dei responsabili delle atrocità compiute ai loro danni.

Leggi anche: SPECIALE: la crisi dei rohingya in Birmania

Dal 25 agosto 2017, infatti, l’esercito birmano ha attuato una violenta controffensiva agli attacchi dei militanti rohingya contro alcuni avamposti di polizia.

Questa “pulizia etnica”, come l’ha definita l’ONU, ha causato l’esodo di quasi 650mila rohingya nel vicino Bangladesh. Al momento i numeri sono calati, ma l’esodo non si è ancora fermato.

I tentativi di approfondire la questione risultano fortemente ostacolati dalle autorità birmane: Yanghee Lee, investigatrice sui diritti umani per le Nazioni Uniti, è stata bandita dallo stato nel dicembre 2017, e i due giornalisti di Reuters Wa Lone e Kyaw Soe Oo, impegnati in ricerche sullo stato di Rakhine, sono sotto accusa.

L’Onu e Human Rights Watch chiedono maggiore trasparenza sull’accordo, in modo che sia assicurata la volontarietà del rientro dei rohingya. Questi potrebbero infatti non voler tornare se lo stato non garantirà loro il pieno riconoscimento dei diritti in quanto cittadini.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?