Cosa c’è da sapere sugli attentati in Afghanistan e in Libia
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A Jalalabad è stata presa d'assalto la sede di Save the Children, mentre a Bengasi sono esplose due autobombe vicino a una moschea
Un’autobomba è esplosa davanti la sede di Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan
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Che cosa è successo
Un attentatore suicida si è fatto esplodere all’ingresso della sede di Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan e altri uomini armati di mitragliatrici hanno poi preso d’assalto gli uffici dell’organizzazione.
Al momento ci sono 3 morti, tra cui un soldato, e 24 feriti.
I cinque membri del commando sono stati tutti uccisi.
Chi è stato
Poche ore dopo l’attacco l’Isis ha rivendicato l’attentato sull’agenzia di stampa Amaq.
Dove è accaduto
Jalalabad, roccaforte del sedicente Stato islamico, si trova vicino al confine con il Pakistan, ed è spesso bersaglio di militanti talebani.
Quando è avvenuto
L’attacco è cominciato poco dopo le 9 di mattina del 24 gennaio 2018 ed è terminato 9 ore dopo.
Chi è stato colpito
Save the Children svolge attività di istruzione, assistenza sanitaria e protezione per i bambini.
Si trova in Afghanistan dal 1976, ed è presente in 16 province.
Circa 700mila bambini hanno beneficiato degli interventi dell’organizzazione fino a oggi.
“La nostra preoccupazione principale è la sicurezza del nostro personale”, ha detto Save the Children in una nota, non aggiungendo ulteriori commenti.
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Almeno 34 persone sono morte in un duplice attentato a Bengasi, in Libia
Cosa è successo
Almeno 35 persone sono morte e almeno 87 sono rimaste ferite in un duplice attentato avvenuto a Bengasi, dove sono esplose due autobombe.
Chi è stato
Al momento nessun gruppo terroristico ha rivendicato l’attentato.
Dove è accaduto
L’attacco è avvenuto nella città libica di Bengasi, nella zona est della Libia, nei pressi della moschea di Bait Radwan, nel quartiere di Salmani.
Quando è avvenuto
La prima esplosione si è verificata verso le 20:20 del 23 gennaio 2018.
Chi è stato colpito
Il capitano Tarek Alkharraz, portavoce delle forze militari e di polizia a Bengasi, ha detto che le due esplosioni sono arrivate a distanza di mezz’ora l’una dall’altra.
La seconda esplosione è avvenuta proprio quando medici e residenti erano accorsi per soccorrere i feriti, facendo ritenere che l’attentato fosse stato progettato per causare più vittime possibili tra i soccorritori e i civili.