Bielorussia, ritrovato morto impiccato il dissidente anti Lukashenko scomparso a Kiev
Il leader dell’organizzazione umanitaria “House of Belarus” in Ucraina, Vitaly Shishov, scomparso da ieri, è stato trovato impiccato in un parco a Kiev. Lo ha riferito oggi la polizia metropolitana ucraina. L’uomo era a capo della Casa Bielorussa, un’organizzazione con base in Ucraina che aiuta chi intende fuggire da Minsk e dintorni dopo le violente repressioni del regime, seguite alle elezioni-farsa del 9 agosto scorso. Il caso assume i contorni di una esecuzione dimostrativa per mano del KGB bielorusso. Non sarebbe la prima volta: un anno fa, sempre ad agosto, i servizi segreti di Minsk avevano impiccato nella foresta un altro esponente dell’opposizione, Konstantin Shishmakov.
“La polizia ha avviato un procedimento penale ai sensi dell’articolo 115 del codice penale dell’Ucraina (omicidio premeditato) e indagherà su tutti i possibili resoconti, compreso l’omicidio presentato come suicidio”. Lo afferma un comunicato pubblicato sul sito della Polizia nazionale ucraina.
“Non c’è dubbio che questa sia un’operazione pianificata dai cekisti (i membri dei servizi segreti, ndr) per liquidare un bielorusso che rappresentava un vero pericolo per il regime”, ha affermato La Casa bielorussa in un comunicato, accusando dunque dell’omicidio il regime di Lukashenko, al potere da 27 anni.
“Vitaly era sotto sorveglianza e questo è stato segnalato alla polizia (ucraina). Siamo stati avvertiti in diverse occasioni sia da fonti locali che da persone in Bielorussia della (possibilità di) ogni tipo di provocazione che potrebbe equivalere a rapimento e liquidazione”, ha proseguito la Ong. Tra pochi giorni, l’8 agosto, la Casa Bielorussa aveva in programma una marcia a Kiev per segnare l’anniversario dell’inizio delle proteste contro “l’ultimo dittatore d’Europa”.