Bielorussia, morto un manifestante che era stato arrestato
È morto uno dei manifestanti arrestati in Bielorussia durante le proteste dopo la contestata vittoria nelle elezioni presidenziali di Aleksander Lukashenko, definito “l’ultimo dittatore d’Europa”, che si avvia al sesto mandato alla guida del paese. Il manifestante 25enne era stato arrestato domenica nella città di Gomel e condannato a 10 giorni di carcere. Lo hanno reso noto le autorità locali e lo riporta l’agenzia Agi.
Le proteste contro le elezioni del 9 agosto in Bielorussia proseguono da tre giorni, don barricate nelle strade di Minsk, oltre 6 mila arresti, 72 ore di blocco di internet , decine di feriti e almeno tre morti (secondo stime indipendenti). Oggi le donne nella capitale, Minsk, e in altre zone del Paese, sono scese in piazza, vestite di bianco e con fiori in mano e hanno formato catene umane per protestare contro la massiccia repressione messa in atto dalle forze di sicurezza dopo il voto.
Per Lukashenko “la maggior parte dei cosiddetti manifestanti sono persone con un passato criminale e disoccupati”. Ma intanto venerdì la Bielorussia sarà tra i temi in agenda al consiglio Esteri straordinario Ue, dove si valuterà la reintroduzione di sanzioni contro Minsk.
Da Praga, dove è in visita ufficiale, il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha chiesto la fine delle violenze sui manifestanti, mentre mantiene basso profilo la Russia, che da tempo mira a più stretti legami politici e militari con Minsk, nell’ottica di una vera e propria unificazione, finora rifiutata da Lukashenko.
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