Bielorussia, Lukashenko: “Con la nuova Costituzione non sarò più presidente”
Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che non sarà presidente della Bielorussia dopo che il Paese adotterà una nuova Costituzione. Lo riporta l’agenzia di stampa statale bielorussa BelTa ripresa a sua volta dall’agenzia russa Interfax.
“Non sto facendo una Costituzione per me stesso”, ha detto citato dall’agenzia statale BelTA, “non sarò presidente sotto la nuova Costituzione”, ha detto Lukashenko in un incontro col personale dell’ospedale civico numero 6 di Minsk. Non è però chiaro quando sarà adottata questa nuova Costituzione.
Ha inoltre affermato che non avrebbe mai permesso che, “adottando la nuova Costituzione, qualcuno la falsifichi, o poi qualcuno si inventi le elezioni con la nuova Costituzione”. “Anche se so che non sarà quello che voglio. Perché? Perché il popolo bielorusso deve passare quello che deve passare. Meglio ora, senza una guerra, peggio se questa guerra scoppiasse”, ha detto Lukashenko.
Il capo di Stato bielorusso ha spiegato perché è favorevole alla nuova Costituzione: “Sono un sostenitore della nuova Costituzione. Non perché abbiamo bisogno di un po’ di ‘democrazia’. La democrazia non è il punto. In questa situazione mi preoccupa qualcos’altro: non possiamo dare questa Costituzione ad un presidente sconosciuto. Sarebbe un disastro”, ha aggiunto Lukashenko, indicando i maggiori poteri concessi al capo di Stato in base alla legislazione esistente.
Da tre mesi e mezzo decine di migliaia di persone scendono regolarmente in piazza a Minsk chiedendo le dimissioni di Lukashenko, che governa la Bielorussia da oltre un quarto di secolo violando continuamente i diritti civili e umani. A far montare la protesta è stata la contestata vittoria di Lukashenko alle presidenziali del 9 agosto, ufficialmente con l’80% dei voti: un risultato inverosimile secondo molti osservatori e probabilmente frutto di massicci brogli elettorali.
Le autorità hanno finora represso le manifestazioni pacifiche con ondate di arresti e violenze.
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