Biden sospende le esecuzioni a morte federali reintrodotte da Trump
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sospeso l’esecuzione della pena capitale nelle carceri federali degli Usa, dopo che l’amministrazione di Donald Trump l’aveva reintrodotta nel 2020. A dare l’annuncio è stato il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland, che ha fatto sapere di voler “rivedere le politiche del dipartimento di Giustizia assicurando ai detenuti un trattamento equo e umano”.
Saranno dunque rivisti i protocolli messi in atto dall’ex procuratore generale William Barr, e una modifica riguarderà anche l’aspetto del dolore e sofferenza associati all’uso del farmaco utilizzato per l’iniezione letale.
Negli Usa la giustizia federale interviene solo in caso di droga, terrorismo o spionaggio. Per tutto il resto, sono gli Stati a eseguire le frasi capitali. Il presidente Joe Biden ha promesso l’abolizione della pena di morte negli Usa, dove circa 50 detenuti siedono nel braccio della morte federale.
Durante l’amministrazione Trump è stato raggiunto il record di condanne a morte dell’ultimo secolo: con 13 detenuti finiti al patibolo in appena sei mesi. Prima del luglio 2020, l’ultima esecuzione federale risaliva al 2003, anno in cui l’allora presidente George W. Bush adottò una moratoria. Dopo 17 anni, il governo Trump aveva rilanciato questa pratica, in controtendenza con il resto del mondo. Da quando è in carica Biden, il Dipartimento di Giustizia non ha programmato esecuzioni.
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