Biden: “Incontro con Putin al G20? Dipende da cosa vuole discutere”
La possibilità che Putin incontri il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata messa sul tavolo da Mosca: il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov non ha escluso un faccia a faccia a margine del prossimo G20 tra un mese in Indonesia e in un’intervista all’emittente Rossiya 1 Tv ha aggiunto: “Accogliamo sempre con favore qualsiasi proposta di colloquio finalizzato al raggiungimento della pace”. Ma a Washington non la pensano esattamente così. Biden ha fatto sapere che “non intende” parlare con il presidente russo: “Dipende da cosa vuole discutere”, ha spiegato in un’intervista alla Cnn. Di negoziare, in sintesi, non se ne parla. “Non ho intenzione di farlo, e nessuno è pronto a farlo, con la Russia sull’Ucraina, sul mantenimento di parte dell’Ucraina”.
Il presidente Usa ha lasciato intendere che qualsiasi trattativa per una soluzione della guerra deve coinvolgere Kiev: “Nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina”. Biden ha però aperto al dialogo nel caso in cui Putin volesse discutere di Brittney Griner, la cestista arrestata il 17 febbraio all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca perché aveva un vaporizzatore e alcune cartucce con oli essenziali a base di hashish. Tornando sul discorso con il quale aveva paventato l’Armageddon nucleare, il presidente americano ha precisato: “Non penso che Putin userà le armi atomiche, penso però che è irresponsabile per lui parlarne. Quello che volevo dire è che il risultato sarebbe orribile. Non può continuare a parlare con impunità dell’uso di armi nucleari tattiche come se fosse una cosa razionale da fare”. A Washington è pronto un piano di risposta in caso accada, ma secondo Biden “sarebbe irresponsabile per me parlarne”.
Andrei Kortunov, direttore generale del think tank Riac (Russian International Affairs Council), in un’intervista a Adnkronos ha auspicato che i due leader discutano di come evitare “un’escalation a livello nucleare piuttosto che la situazione sul campo di battaglia” perché “la guerra nucleare è più importante di qualsiasi conflitto regionale, compreso quello che abbiamo adesso in Ucraina”.