Biden studia un’offensiva contro la Russia: sconfiggere Putin a maggio e costringerlo a negoziare
“Non c’è più tempo da perdere. Stiamo mettendo insieme le armi e i mezzi militari che consentiranno agli ucraini di riconquistare il territorio perduto”: nelle parole del segretario della Difesa americano Lloyd Austin sembrerebbe esserci l’intenzione degli Usa di dare una svolta al conflitto in Ucraina e puntare a una sconfitta militare della Russia prima di trascinare Putin al tavolo dei negoziati.
Durante il vertice online con i Paesi che forniscono armi a Kiev, l’esponente dell’amministrazione Biden non ha usato giri di parole: stando alle indiscrezioni, la controffensiva dovrebbe tra circa due mesi, e potrebbe essere la spallata definitiva al Cremlino. In questo periodo arriveranno in Ucraina centinaia di carri armati e veicoli blindati, e verranno addestrati centinaia di soldati a utilizzare ordigni delle basi Nato.
L’accelerata deriva dalla convinzione del Pentagono che l’esercito russo e le milizie private del gruppo Wagner siano a corto di armi e particolarmente stremate: anche gli alleati occidentali stanno però affrontando una crisi simile, le industrie belliche faticano a tenere il passo delle richieste di Kiev. L’inversione di tendenza ha diverse implicazioni sul piano internazionale: per mesi Biden ha preso tempo, cercando di evitare lo scontro diretto con Mosca.
Appena due settimane fa il Segretario di Stato Antony Blinken aveva contattato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Ma nonostante Washington stia cercando di mantenere aperti “i canali di comunicazione” con la Russia, l’iniziativa americana resta piena di insidie: non si può prevedere al momento la reazione di Putin, che dispone di un ingente arsenale nucleare e non ha fatto segreto di essere disposto ad usarlo in casi estremi.