Biden avverte Putin: “Risponderemo agli attacchi chimici” e si fa strada l’ipotesi di un “first nuclear strike”
Biden: risponderemo ad armi chimiche con attacco nucleare preventivo
È dalla Guerra Fredda che lo spettro di un conflitto nucleare non ricadeva in maniera così grave su un presidente USA. L’escalation delle ultime settimane sull’uso calcolato di armi nucleari da parte del presidente russo Vladimir Putin non ha precedenti, ma Washington finora ha sempre cercato di mitigare le tensioni. Dopo l’incontro tenuto ieri con i leader della Nato tuttavia, il presidente americano Joe Biden ha fatto sapere che il suo Paese è pronto a un “first nuclear strike” – un attacco nucleare preventivo – per scoraggiare l’uso di armi convenzionali, biologiche, chimiche e perfino informatiche contro l’Ucraina.
La dichiarazione choc, riportata dal Wall Street Journal citando fonti interne dell’amministrazione USA, rappresenta un passo indietro rispetto alle promesse fatte da Biden nel corso della campagna per le presidenziali del 2020, dove aveva dichiarato che lo scopo dell’arsenale nucleare americano era esclusivamente quello di “scoraggiare o di rispondere a un attacco atomico nemico.” Ora, la nuova postura sul nucleare di Biden, assunta su pressione degli alleati, prevede invece che il “ruolo fondamentale” dell’arsenale atomico statunitense sia quello di “dissuadere” gli attacchi nucleari. L’attenta formulazione delle parole, secondo gli analisti, è stata studiata proprio per lasciare aperta la possibilità di utilizzare armi nucleari contro il nemico in “circostanze estreme”.