Il bestiame è diventato la principale valuta del Sud Sudan durante la guerra civile
Dal 2013 il paese è attraversato da una guerra civile, e i matrimoni in cambio di bestiame sono diventati un importante strumento di sopravvivenza
La forma di valuta preferita del Sud Sudan non sono i soldi, ma le mucche. Questo dato non solo ci permette di comprendere la società di questo paese indipendente dal 2011, ma è anche un dato fondamentale per capire come mai la guerra civile che sconvolge questo paese abbia lasciato migliaia di morti e stia distruggendo le sue abitudini sociali.
In questo paese, se un uomo vuole sposare una donna, la sua famiglia deve pare quella della sposa con una dote sotto forma di bestiame. In un paese in cui gran parte della popolazione è dedita alla pastorizia, la possibilità di possedere una o più mucche attraverso un matrimonio è uno strumento di sopravvivenza e, talvolta, di emancipazione.
Tuttavia, la guerra civile che dal 2013 è in corso nel paese tra i sostenitori del presidente Salva Kiir Mayardit – di etnica Dinka – e il Movimento di liberazione del popolo sudsudanese – di etnia Nuer – ha duramente colpito questo settore dell’economia. Da quanto è iniziata la guerra, le depredazioni e le uccisioni di bestiame sono aumentate con l’obiettivo di colpire il principale elemento di sussistenza delle famiglie del paese, facendole precipitare in uno stato di povertà ancora più grave.
Di fronte a questa situazione, numerose famiglie hanno deciso di dare in sposa le proprie figlie quando non hanno neanche 18 anni per poter ottenere dei capi di bestiame. Secondo i dati dell’ONU, il 52 per cento delle ragazze del Sud Sudan si sposano prima dei 18 anni. Tra di loro, il 9 per cento si sposa prima di compiere 15 anni.
Tutto ciò avviene in un paese in cui per la maggior parte delle ragazze sposarsi significa interrompere il proprio percorso di istruzione.
Se il conflitto in Sud Sudan ha causato una carestia che ha lasciato a corto di cibo circa 100mila persone nell’ultimo anno, è successo anche per l’importanza del bestiame nella società del paese. Secondo Daniel Kon, che lavora nel paese per l’organizzazione benefica britannica Plan International, c’è un collegamento tra la povertà e la guerra legato proprio al ruolo del bestiame.
Secondo Kon il conflitto si può dividere sotto tre aspetti: quello politico, quello etnico e i furti di bestiame. Questi ultimi avvengono perché le persone pensano di arricchire la propria fazione impossessandosi delle mucche degli altri. Così facendo il loro gruppo potrà diventare più numeroso, potendo avere un numero maggiore di mogli e di figli.
L’organizzazione Plan International cerca di convincere le famiglie a non dare le proprie figlie in moglie prima che abbiano concluso il ciclo scolastico, ma non è una cosa semplice. In un paese estremamente povero e dilaniato dalla guerra civile questa forma di matrimonio è spesso l’unico modo per poter sopravvivere.