Ameba mangia cervello nell’acqua del lavandino: fa un lavaggio nasale, rimane infettato e muore
In Florida un uomo è morto dopo aver effettuato dei lavaggi nasali con l’acqua del rubinetto di casa, contaminata da un microrganismo chiamato “Naegleria fowleri”, comunemente conosciuto come ameba mangia cervello.
I funzionari dell’agenzia sanitaria di Charlotte, nel sud-ovest della Florida, affermano che esiste una correlazione tra i due eventi: altri casi sono stati registrati negli Stati Uniti per colpa della rete idrica non a norma.
Nel 2018 a Seattle una donna contrasse una infezione simile utilizzando un irrigatore nasale. Il Naegleria fowleri è un parassita che misura 20 millesimi di millimetro ed ha una struttura molto semplice.
Può infettare diversi animali, in particolare mammiferi: l’uomo rischia di contrarlo nuotando in fiumi o laghi di acqua calca o tiepida, ma anche attraverso lavaggi nasali con acque infette. Se entrasse dalla bocca, il parassita non potrebbe proliferare: quando passa dal naso, invece, risale lungo il nervo olfattivo, fino ad arrivare al cervello.
È lì che, nutrendosi del tessuto nervoso cerebrale, avviene la rapida moltiplicazione. La malattia ha un tasso di mortalità molto alto, del 90%: il parassita può causare la meningoencefalite amebica primaria , che colpisce il sistema nervoso centrale. Tra i sintomi mal di testa, febbre, nausea, vomito, disorientamento, torcicollo, perdita di equilibrio, convulsioni, allucinazioni.
Può portare alla morte nell’arco di una settimana se non viene immediatamente diagnosticata. Delle 154 persone rimaste infettate negli Stati Uniti tra il 1962 e il 2021, solo quattro sono sopravvissute. In Italia nel corso degli anni è stato rilevato un solo caso, scoperto – peraltro – post mortem.