Un’imbarcazione con otto scheletri è approdata sulle coste del Giappone
Secondo la guarda costiera giapponese operante nella prefettura dell'Akita, nella parte nord del paese, il battello di legno potrebbe provenire dalla Corea del Nord
Lunedì 27 novembre è stata ritrovata un’imbarcazione che si è arenata sulle coste nord occidentali del Giappone. All’interno della piccola barca in legno sono stati trovati i cadaveri di otto persone, ridotti ormai a scheletri.
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Secondo la guarda costiera giapponese operante nella prefettura dell’Akita, nella parte nord del paese, il battello di legno, che era stato avvistato domenica mattina, potrebbe provenire dalla Corea del Nord.
Se l’informazione dovesse essere confermata, si tratterebbe dell’ennesimo ritrovamento di corpi su navi provenienti dalla Corea del Nord che si registra in Giappone.
Appena una settimana fa, in una località che dista circa 70 chilometri da quella dove è stata trovata l’imbarcazione con gli scheletri, una barca con otto pescatori nordcoreani era arrivata sulla costa della prefettura di Akita.
Alla guardia costiera avevano detto che la barca aveva avuto un’avaria al motore. Poi l’imbarcazione è scomparsa dal porto dove era stata ormeggiata e la polizia non esclude che, una volta ripreso il mare, possa essere affondata.
Gli arrivi sospetti dalla Corea del Nord sono sempre più frequenti, e alcuni indizi lasciano pochi dubbi sull’effettivo paese di partenza della imbarcazioni, anche perché la maggior parte di esse portano delle iscrizioni in coreano.
Con ogni probabilità il ritrovamento è collegato all’instabilità geopolitica nella penisola coreana.
Solo qualche giorno fa, ha fatto molto discutere il caso del soldato nordcoreano che, nonostante quattro pallottole nel corpo e vermi di 27 centimetri nella pancia, era riuscito ad attraversare il 13 novembre scorso la cosiddetta “linea demilitarizzata”, il ‘confine’ di fatto, che divide le due coree.