Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Bangladesh, rimossa la parola “vergine” dai moduli per il matrimonio: la sentenza storica della corte suprema

Immagine di copertina

La decisione è stata presa dopo cinque anni di lotte da parte dei gruppi di attivisti

Bangladesh, la parola “vergine” rimossa dai certificati per il matrimonio: la sentenza della corte

Una storica sentenza della Corte suprema in Bangladesh ha stabilito che una donna non sarà più costretta a indicare se è vergine o meno nei moduli di registrazione per il matrimonio.

Nello specifico, come riporta la Bbc, la dicitura “kumari“, che in lingua bengali può voler dire sia “non sposata” che “vergine”, potrà essere sostituita con la parola “obibahita“, che significa invece inequivocabilmente “donna non sposata”, mentre la parola “kumari” sarà eliminata da tutti i documenti di registrazione del matrimonio.

Resta in vigore la possibilità di definire il proprio stato civile con le altre due opzioni “vedova” e “divorziata”.

“È una sentenza che ci dà la convinzione che possiamo combattere e creare ulteriori cambiamenti per le donne in futuro”, ha dichiarato l’avvocato Aynun Nahar Siddiqua.

Gli avvocati dei gruppi per i diritti delle donne, che hanno presentato il caso nel 2014, si sono opposti alla norma negli ultimi cinque anni sostenendo che i moduli per il matrimonio fossero umilianti e violassero la privacy delle donne.

I gruppi per i diritti delle donne hanno accolto con favore la sentenza, che separatamente ha stabilito che anche gli uomini dovranno dichiarare il proprio stato civile d’ora in poi. Fino a questo momento, infatti, per i promessi sposi di sesso maschile non era obbligatorio indicare il proprio status prima della cerimonia.

“Ho celebrato molti matrimoni a Dhaka e mi è stato spesso chiesto perché gli uomini hanno la libertà di non rivelare il loro status, ma le donne no”, ha detto a Reuters il responsabile dell’anagrafe Mohammad Ali Akbar Sarker.

E ha aggiunto: “Suppongo che non mi verrà più posta questa domanda”.

Bangladesh, maxi-incendio devasta cinque edifici: almeno 80 morti
Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa