I bambini di Aleppo Est traumatizzati dalla guerra che non piangono più
Secondo le stime fornite dalle Nazioni Unite sono almeno 2700 i bambini che in questi giorni sono stati evacuati dai quartieri orientali della città
Il volto coperto di polvere che impregna i capelli e ostruisce le vie respiratorie, che si mescola con il sangue copioso di una ferita sulla fronte. La bambina adagiata su una barella di fortuna non piange. Non emette alcun sussulto. Osserva spaventata tutto il caos che la circonda, mentre un infermiere cerca di prendersi cura di lei e sua madre accanto le domanda se va tutto bene.
Non avrà più di due anni quella bambina dalla felpa arancione e dallo sguardo traumatizzato. Si chiama semplicemente Aya. “Stavamo dormendo”, ha raccontato sua madre Um Fatima, “quando una bomba è caduta sull’edificio, distruggendo la loro abitazione e uccidendo diverse persone tra cui tre famiglie: lei e sua madre sono tra i pochi superstiti”.
Accanto a loro c’è Mahmoud che tiene fra le braccia suo fratello di un mese, Ismael Mohamed, morto soffocato nel crollo dell’appartamento. Altri due bambini piccoli vagano spaesati per i corridoi di quello che sembra essere un ospedale. Con le loro felpe macchiate di sangue, sporchi di polvere, cercano la loro mamma, ma non piangono.
Sono i civili che attendono la loro sorte e sperano di poter uscire il più in fretta possibile da quell’inferno. Secondo le stime fornite dalle Nazioni Unite, sono almeno 2700 i bambini e seimila gli adulti che in questi giorni hanno lasciato i quartieri orientali di Aleppo mentre ancora tanti sono i civili intrappolati nelle zone sotto il controllo dei gruppi ribelli non ancora riconquistate.
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(Qui sotto il filmato di Channel 4 News che mostra i bambini feriti)
“Aleppo is a place where the children have stopped crying.” Scenes of sheer terror and grief in the last hospital in the last days of Aleppo pic.twitter.com/sy1NgjD4gY
— Channel 4 News (@Channel4News) 16 dicembre 2016