Stupri su bambine e adolescenti: la gang dei 20 “orchi” di Huddersfield
La corte di Leeds ha condannato 24 uomini complessivamente a 220 anni di carcere: i raccapriccianti racconti delle vittime
Avvicinavano giovani adolescenti, guadagnavano la loro fiducia con regali, poi le stordivano con alcolici e droghe e abusavano di loro. Per questo 24 uomini, tutti di origine pakistana, sono stati condannati complessivamente a 220 anni di carcere dal tribunale di Leeds, nel Regno Unito.
Gl abusi sono avvenuti nella città di Huddersfield. Tra il 2004 e il 2011 si stima che la gang abbia violentato almeno quindici ragazzine. In almeno un caso la vittima era una bambina di 11 o 12 anni che era stata rapita da una casa di cura e a cui erano state fatte ingerire pillole di ecstasy.
La banda, formata di uomini compresi tra i 29 e i 54 anni, sceglieva giovani particolarmente vulnerabili, con situazioni famigliari complicate.
I dettagli del caso sono stati divulgati dai media britannici solo dopo che un giudice ha accettato di sollevare il divieto di pubblicazione su richiesta di diverse testate, tra cui il quotidiano The Guardian.
Le ragazzine venivano violentate in parcheggi, hotel, sale da biliardo, ma anche in zone di campagne o lungo il greto di corsi d’acqua. Molte delle vittime hanno raccontato di essere state invitate a delle feste in case, dove sono state riempite di bevande alcoliche e droghe, poi violentate “una ad una” dagli uomini, che hanno usato sacchetti di plastica come preservativi.
In alcuni casi gli abusi sono stati filmati con telefoni cellulari. In un caso una ragazza è stata violentata con un biberon durante un gioco analogo a quello che in Italia è chiamato “obbligo o verità”.
Due delle ragazze avevano lievi difficoltà di apprendimento. Almeno una adolescente ha tentato il suicidio e un’altra ha compiuto un aborto. Una delle giovani in un caso è stata scaraventata fuori da un’auto in movimento: aveva lividi su tutta la faccia ed era sotto l’influenza di alcol e droghe.
Le ragazze erano attratte con lusinghe di vario tipo, come l’invito ad andare a delle feste o a fare giri in macchina, ma spesso ricevevano dagli uomini anche dei regali.
“Si era creato un rapporto di fiducia”, ha detto il giudice che ha condannato gli uomini della gang, sottolineando che quel rapporto era tuttavia “del tutto falso ed era stato deliberatamente creato per consentire agli uomini predatori di perpetrare abusi sessuali”.
Nelle sentenze di condanna il giudice ha scritto che le vittime e le loro famiglie sono rimaste “profondamente colpite” da quanto avvenuto e che è “probabile che molte, se non tutte, queste ragazze non si riprenderanno mai dall’abuso sofferto”.