La risposta di una bambina alla cassiera che le chiedeva perché avesse scelto una bambola nera
Sophie Benner ha scelto una bambola che indossava il camice da medico. Una volta alla cassa, l'impiegata le ha suggerito di prenderne una che le somigliasse. La replica
Sophie Benner sorride mentre stringe fra le braccia la sua bambola nuova, diventata oramai la sua inseparabile amica.
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Il 31 marzo, durante una passeggiata in un centro commerciale della Carolina del Sud in compagnia della sua famiglia, Sophie come tutti i bambini è stata attratta da un negozio di giocattoli. Si è fermata ad ammirare la vetrina ricca di giochi di ogni tipo. I genitori, che desideravano farle un regalo perché era riuscita a usare il vasino, hanno deciso di oltrepassare la soglia del negozio e far sì che Sophia scegliesse il giocattolo che più le piaceva.
La sua curiosità è stata catturata da una bambola esposta in uno scaffale, con indosso un camice da dottoressa. Così non ha esitato un momento e venti minuti dopo aver girato in lungo e in largo per il negozio ha deciso che sarebbe stata proprio quella la sua nuova amica del cuore.
Felice per l’acquisto, la bambina e la madre si sono recate alla cassa per effettuare il pagamento. La commessa che stava leggendo il codice a barre della bambola sul registratore di cassa, pensando di risultare divertente con una battuta si è rivolta a Sophie chiedendole perché avesse scelto proprio quella bambola di colore. “Sei sicura di volere questa bambola? Non ti somiglia per niente!”.
Queste parole hanno colpito la madre della bambina, Brandi Benner, sul punto di replicare con rabbia per l’uscita poco felice del cassiere, quando a interromperla è stata la stessa Sophie che ingenuamente ma con decisione ha risposto così: “Si mi somiglia. Lei è una dottoressa come me. Lei è una bella ragazza come lo sono io. Guarda i suoi capelli, fantastici! E guarda il suo stetoscopio!”.
La cassiera travolta dall’imbarazzo si è limitata a minimizzare con un semplice “si, è carina”. Sophie ha dato una lezione all’impiegata e la madre ha voluto raccontare l’accaduto in un post pubblicato sia su Instagram e su Facebook.
Brandi ha precisato come la figlia spesso abbia espresso il desiderio di voler fare il medico “da grande” e quando ha visto quella bambola vestita da medico, era chiaro che la scelta sarebbe ricaduta proprio su di lei. Non era certamente il colore della pelle a incidere.
La storia di Sophie e della sua bambola ha fatto il giro della rete, raccogliendo più di 400mila like e 200mila condivisioni e la sua risposta è diventata virale, impartendo per certi versi una lezione a tutti: per i bambini il colore della pelle è irrilevante, sono gli adulti nella maggior parte dei casi a inculcare loro dei concetti sbagliati.
(Qui sotto il post scritto da Brandi Benner sull’episodio accaduto in un negozio del centro commerciale nella Carolina del Sud)
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