Qualche giorno fa una ragazza iraniana ha ballato in un vagone della metropolitana di Teheran con il capo scoperto, violando due regole del suo Paese, che vietano l’una di danzare nei luoghi pubblici, l’altra di mostrarsi senza velo.
La giovane è stata filmata e il video è stato pubblicato sulla pagina Stealthy Freedoms of Iranian women, che promuove la libertà delle donne in Iran.
Masiah Alinejad, giornalista iraniana e attivista del movimento Stealthy Freedom of Iranian Women (ne avevamo parlato qui), ha spiegato al The Independent di aver ponderato la scelta di diffondere la clip.
Lo scorso settembre sei ragazzi iraniani erano stati condannati a sei mesi di carcere e 91 frustate per essere apparsi in un video mentre ballavano Happy di Pharrell Williams, e Masiah Alinejad non voleva far passare lo stesso guaio alla ballerina della metropolitana.
Ma una volta appurata la scarsa qualità della clip, che rendeva irriconoscibile il volto della protagonista, Masiah Alinejad ha deciso di diffonderlo comunque.
“Ogni giorno in Iran si consuma una guerra tra il governo iraniano e i giovani”, ha raccontato Alinejad, che attualmente vive negli Stati Uniti. “Se vuoi essere libero nel nostro Paese, devi vivere come se fossi un criminale”.
Il governo iraniano sembra continuare a opporsi al’occidentalizzazione dei costumi. E la ribellione sta partendo da attiviste come Alinejad, che incoraggia la libertà attraverso il suo sito.
Le influenze femministe possono essere molto efficaci nelle proteste contro i governi conservatori, perché fanno pressioni per la parità di genere e spingono uomini e donne a ignorare le leggi che impongono loro come muoversi o vestirsi.
In attesa che una vera mobilitazione prenda forma, sono preziosi i casi di giovani che combattono per le libertà, diffondendo la loro battaglia quotidiana sui social, anche solo anonimamente. Il messaggio per il governo è che loro balleranno e si divertiranno.
Un nostro pezzo sui trans in Iran
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