Azar Nafisi: “Le donne sono il primo obiettivo delle forze totalitarie, in Afghanistan come in Iran”
“Se vuoi sapere quanto è libera e aperta una società, guarda quanto sono libere le sue donne”. Azar Nafisi, scrittrice iraniana e autrice del famoso libro Leggere Lolita a Teheran (Adelphi) in un’intervista di alcuni giorni fa al Corriere della Sera ha lanciato una riflessione sui diritti delle donne violati nei Paesi totalitari, dove spesso le donne sono tra i soggetti che vengono presi di mira per primi. Nafisi ha lasciato l’Iran dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 e vive negli Stati Uniti.
Rispondendo alla domanda se esistano differenze tra la violenza dei talebani contro le donne in Afghanistan e la condizione delle donne in Iran, Azar Nafisi dice a Viviana Mazza, inviata del Corriere: “Ci sono enormi differenze ma anche somiglianze. Spesso le forze totalitarie conquistano con la violenza e non è un caso che le donne siano sovente il loro primo obiettivo. Se vuoi sapere quanto è libera e aperta una società, guarda quanto sono libere le sue donne”.
“Le donne, la loro cultura e la loro storia”, spiega, “sono il primo obiettivo di forze come i talebani”. Per la scrittrice le donne “vengono attaccate perché rappresentano una visione alternativa dell’identità di questi Paesi”. E aggiunge: “I talebani in Afghanistan e le istituzioni della Repubblica Islamica in Iran sostengono di rappresentare la cultura e la storia locali, ma se guardi alle battaglie storiche delle donne ti rendi conto che questo è completamente falso”.
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