Austria, crisi di governo: si va a elezioni anticipate
In Austria si terranno elezioni anticipate. Lo ha annunciato nella serata di sabato 18 maggio il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, dopo le dimissioni del vice-cancelliere e leader del partito nazionalista e di destra populista Fpoe, Heinz-Christian Strache.
Van der Bellen, esponente dei Verdi, ha usato parole di dura condanna per il video che ha portato alle dimissioni di Strache, da cui emergono i legami tra il vice cancelliere e la Russia. “L’Austria non è così”, ha dichiarato il presidente austriaco, stigmatizzando “l’intollerabile mancanza di rispetto ai cittadini”.
“È mio compito garantire stabilità al Paese e pensare solo al bene dell’Austria”, ha aggiunto Van der Bellen, augurandosi che sia fatta “piena luce” sui fatti.
Il commento del cancelliere Kurz – Sulla vicenda è intervenuto anche il cancelliere, Sebastian Kurz, leader del Partito popolare austriaco. “Quando è troppo è troppo”, ha osservato. “La Fpoe danneggia il nostro Paese” [chi è Kurz].
“Due anni fa mi ero presentato per cambiare l’Austria, dopo un lungo periodo di stallo e di litigi”, ha ricordato Kurz. “La Fpoe è stato l’unico partito disposto a governare con noi. Sapevo che non sarebbe stato facile”.
“Gli austriaci avevano votato per il cambiamento. In questi due anni abbiamo realizzato molto di quanto promesso da noi in campagna elettorale: la riduzione della pressione fiscale per chi lavora, la riduzione dell’indebitamento, la drastica riduzione dell’immigrazione clandestina”.
Il cancelliere si è augurato che gli austriaci possano tornare “al più presto” al voto. “Ho chiesto al presidente della Repubblica di convocare il prima possibile elezioni anticipate”, ha spiegato. “Non ci sono alternative, con la Fpoe una collaborazione è impossibile, i socialdemocratici non condividono le nostre posizioni e gli altri partiti sono troppo piccoli”.
“Voglio lavorare per l’Austria senza scandali”, ha concluso Kurz. “In questi due anni o dovuto mandare giù molto, anche se non ho sempre preso pubblicamente parola, per portare avanti le riforme”.