L’attivista pro-democrazia Joshua Wong è stato arrestato in Thailandia
Avrebbe dovuto partecipare a un evento pro-democrazia nell'anniversario della repressione militare, ma è finito in manette appena sceso dall'aereo
L’attivista democratico di Hong Kong Joshua Wong, 19 anni, considerato uno dei leader del cosiddetto “movimento degli ombrelli“, è stato arrestato al suo arrivo in Thailandia martedì 4 ottobre.
È uno dei leader che ha guidato le manifestazioni in strada e gli scioperi organizzati per protestare contro l’ingerenza di Pechino nella politica di Hong Kong.
In tale occasione, le arterie principali della metropoli, in particolare in prossimità dei palazzi governativi, erano state completamente ostruite dai manifestanti, che erano stati dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni e spray al peperoncino.
La folla si era protetta con mascherine, impermeabili e, soprattutto, ombrelli, che diventarono il simbolo della protesta.
Wong avrebbe dovuto partecipare a un evento studentesco presso l’università di Chulalongkorn nell’anniversario del colpo di stato militare, ma è stato fermato all’atterraggio all’aeroporto Savarnabhumi di Bangkok.
A riferire la notizia è stato il suo partito Demosisto in un comunicato, citando lo studente e attivista thailandese Netiwit Chotipatpaisal.
“Demosisto condanna con forza il governo thailandese per aver limitato senza ragioni la libertà e il diritto di entrare di Wong e ne richiede l’immediato rilascio”, si legge nel comunicato.
L’arresto di Wong avviene nella stessa Thailandia dove uno dei librai cinesi di Hong Kong, critico nei confronti della leadershio di Pechino, è scomparso per poi riapparire in Cina dove, durante un’apparizione televisiva, aveva confessato pubblicamente di aver lasciato il paese per sfuggire all’arresto per un’accusa di omicidio.
Ma la confessione mostrava diverse incongruenze e non aveva convinto molti osservatori e attivisti, i quali ritennero che il libraio fosse in realtà detenuto a causa di un libro mai pubblicato sul presidente Xi Jinping.
Il governo thailandese ha negato di aver chiesto a Bangkok di arrestare il giovane attivista. I leader della giunta militare al potere dal colpo di stato nel 2014, hanno spiegato che i responsabili dell’ufficio immigrazione hanno preso la decisione autonomamente, ma non hanno detto quali sarebbero stati i motivi.
I cittadini di Hong Kong, infatti, possono entrare e vivere in Thailandia fino a trenta giorni senza bisogno della visa.