Gli attentatori di Dacca erano noti alla polizia
Gli uomini identificati appartenevano a famiglie benestanti e avevano studiato in scuole private e all’università
Le autorità del Bangladesh hanno identificato cinque dei membri del commando di sette persone che venerdì primo luglio ha attaccato il ristorante nella capitale Dacca uccidendo venti persone tra cui nove italiani.
Erano conosciuti alla polizia e appartenevano a un gruppo di estremisti islamici del Bangladesh, il Jamaeytul Mujahdeen Bangladesh (JMB), senza apparenti connessioni con l’Isis, che tuttavia ha rivendicato l’attentato.
Nelle ore precedenti il sedicente Stato islamico avrebbe diffuso alcune fotografie con i presunti terroristi in posa davanti alla bandiera nera dell’Isis.
Tre degli attentatori avevano meno di 22 anni ed erano ricercati dalla polizia da sei mesi. Sei di loro sono stati uccisi nel raid della polizia, mentre un settimo è stato arrestato e interrogato dalla polizia, ma ancora non è chiaro quale ruolo abbia avuto nell’attacco.
Secondo alcuni testimoni, gli attentatori hanno risparmiato coloro che erano in grado di recitare i versetti del corano, ma la polizia del Bangladesh non ha smentito la notizia.
Gli uomini identificati appartenevano a famiglie benestanti. Avevano studiato in scuole private e all’università e non nelle scuole islamiche, da dove proviene la maggior parte di miliziani reclutati dagli estremisti.
Finora il gruppo JMB era stato ritenuto responsabile di una serie di attacchi di piccole dimensioni, come l’uccisione di un blogger ateo e un’attivista per i diritti LGBT. I leader della formazione estremista erano stati arrestati e condannati a morte nel 2008.