Attentato a Mogadiscio
Una vettura è stata fatta esplodere nelle strade della città, uccidendo otto persone. L'attacco è stato rivendicato da al-Shabaab
Una vettura imbottita di esplosivo è stata fatta esplodere vicino a un convoglio che trasportava una delegazione di quattro funzionari del Qatar ieri mattina a Mogadiscio, uccidendo otto persone e ferendone almeno 18.
Il generale Garad Né Abdulle, un alto funzionario di polizia, ha detto che i membri della delegazione del Qatar sono illesi e hanno raggiunto in modo sicuro il loro hotel. I delegati sono coinvolti in progetti di sviluppo a Mogadiscio, ha ricordato il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. L’attacco è stato rivendicato da al-Shabaab, un gruppo estremista islamico legato ad al-Qaeda.
Il Qatar è uno dei Paesi che sostengono il nuovo governo della Somalia per cercare di ricostruire il Paese dopo più di due decenni di guerra civile. Per al-Shabaab tutti coloro che cooperano col governo sono bersagli, perché impediscono agli islamisti di avere il controllo della Somalia e guidarla secondo una rigorosa interpretazione dei principi islamici.
L’attacco è avvenuto due giorni prima della conferenza di Londra sulla Somalia, che si concentrerà su come il governo somalo prevede di sviluppare le forze armate, la polizia, la magistratura e la gestione finanziaria. Il Regno Unito ha promesso fondi significativi e ha condannato l’attacco tramite il sottosegretario agli Esteri Mark Simmonds. “Incidenti come questo dimostrano l’importanza del governo somalo e dei partner internazionali che lavorano insieme per combattere l’estremismo”, ha detto.
L’Unione Africana e le forze somale hanno spinto i ribelli islamisti fuori da Mogadiscio nel 2011, ma i combattenti hanno continuato a compiere attentati. Il gruppo vanta tra le sue reclute diverse centinaia di militanti provenienti dall’estero, tra cui alcuni dal Medio Oriente con esperienza nei conflitti in Iraq e Afghanistan. Al-Shabaab recluta anche i combattenti delle comunità somale negli Stati Uniti e in Europa.
La Somalia non ha un governo funzionante dal 1991, quando i signori della guerra rovesciarono il dittatore Siad Barre, gettando la nazione impoverita nel caos. Il presidente Mohamud è stato eletto dal Parlamento a settembre, alla fine del governo di transizione di otto anni appoggiato dalle Nazioni Unite.
Il processo politico sostenuto dalla comunità internazionale, che ha determinato l’elezione di Mohamud, è stato condannato dai militanti islamici perché “manipolato dall’Occidente”.