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Home » Esteri

Cosa sappiamo per certo sugli attentati di Parigi

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Un riassunto senza giri di parole a due settimane dagli attacchi che venerdì 13 novembre 2015 hanno causato la morte di 130 persone

Venerdì 13 novembre sette attentati hanno colpito la città di Parigi, causando la morte di 130 persone e ferendone 368.

Nella giornata di venerdì 27 novembre, due settimane più tardi, si è tenuta una cerimonia commemorativa in onore delle vittime a Les Invalides, a Parigi.

TPI sta seguendo le evoluzioni delle indagini con una diretta in continuo aggiornamento. Qui invece la nostra diretta di quanto abbiamo riportato man mano che accadevano i fatti.

Quattordici giorni dopo gli attacchi, abbiamo riassunto quello che finora sappiamo per certo.

Venerdì 13 novembre

Venerdì 13 novembre 2015 alcuni uomini armati hanno attaccato la sala concerti Bataclanlo Stade de France, i ristoranti e bar Le Carillon, Le Petit Cambodge, La Belle Équipe, Café Bonne Bière e Comptoir Voltaire. Gli attacchi sono avvenuti principalmente fra il decimo e l’undicesimo arrondissement, nel centro di Parigi.

Bataclan: le vittime nella sala concerti ammontano a 89 (più i tre attentatori suicida). Nel momento dell’attacco, al Bataclan si stava esibendo una band americana, gli Eagles of Death Metal. Gli aggressori hanno anche tenuto in ostaggio fra le 60 e le 100 persone. Gli ostaggi sono stati poi liberati con un blitz della polizia, avvenuto qualche ora più tardi, nel corso del quale i tre attentatori si sono fatti saltare in aria.

Stade de France: quasi contemporaneamente all’attentato al Bataclan, nella zona dello Stade de France si sono verificate diverse esplosioni causate da attentatori suicida che si sono fatti saltare in aria. Quella sera, nello stadio, si stava giocando la partita di calcio amichevole tra Francia e Germania.

Allo stadio erano presenti anche il presidente francese, François Hollande, e il ministro degli Esteri tedesco, Frank Walter Steinmeier, portati in salvo. Gli spettatori sono stati trattenuti nello stadio dalle forze dell’ordine per garantire la loro sicurezza e solo successivamente sono stati evacuati. Hollande si è poi recato all’Eliseo per un Consiglio dei ministri d’emergenza.

Bar e ristoranti: nei ristoranti e bar Le Carillon, Le Petit Cambodge, La Belle Équipe e Café Bonne Bière, situati nel decimo e undicesimo arrondissement di Parigi, gli attentatori hanno iniziato a sparare sulla folla con le armi automatiche; un altro attentatore suicida si è fatto esplodere presso il bar Comptoir Voltaire.

Preso atto di questi eventi e in seguito a un Consiglio dei ministri straordinario, Hollande ha dichiarato lo stato d’emergenza e annunciato l’aumento dei controlli ai confini francesi, prediligendo l’aumento della sicurezza alla chiusura totale delle frontiere. Circa 1.500 soldati sono stati dispiegati nella città di Parigi per gestire la situazione.

L’Isis ha rivendicato gli attentati, dichiarando: “Gli attacchi di Parigi sono una risposta alla campagna di guerra reale e mediatica della Francia contro i combattenti dell’Isis in Siria, e per gli insulti rivolti al profeta Maometto. La Francia rimane il bersaglio principale dell’Isis a meno che non cambi politica”.

Sabato 14 novembre

Il presidente Hollande ha dichiarato che non avrebbe partecipato al G20 tenutosi ad Antalya, in Turchia, il 15 e il 16 novembre. Al suo posto hanno invece partecipato il ministro degli Esteri Laurent Fabius e il ministro delle Finanze Michel Sapin.

Musei, teatri e altri luoghi pubblici, tra cui Disneyland Paris e la Tour Eiffel, sono rimasti chiusi per tutta la giornata.

Sono state organizzate manifestazioni e veglie in onore delle vittime degli attacchi di Parigi in tutto il mondo, compresa l’Italia. La polizia ha compiuto tre blitz anti-terrorismo a Molenbeek, un comune a maggioranza islamica di Bruxelles.

È stato dichiarato che una delle auto usate dagli attentatori aveva targa belga e il procuratore di Parigi ha affermato che alcuni terroristi erano nati in Francia e altri erano di nazionalità belga.

È stato svelato che uno degli attentatori aveva acquistato il biglietto per la partita di calcio Francia – Germania, ma le forze di sicurezza dello stadio gli avevano negato l’entrata.

È stato reso noto che gli attentati sono stati compiuti da tre gruppi coordinati tra loro e da otto attentatori. Sette di essi sarebbero morti facendosi saltare in aria.

Il primo ministro francese Manuel Valls ha dichiarato che la Francia avrebbe continuato i raid aerei sulla Siria per colpire l’Isis. “Siamo in guerra e la vinceremo”, ha affermato.

Il procuratore di Parigi ha dichiarato che i morti erano almeno 129. I feriti 352, di cui 99 gravi.

Domenica 15 novembre

Omar Ismail Mostefai, 29 anni, è stato identificato come uno degli autori degli attacchi. Mostefai era fra gli attentatori che si sono fatti saltare in aria al teatro Bataclan di Parigi. È stato inoltre reso noto che due attentatori erano di nazionalità francese ma residenti in Belgio e che uno dei presunti attentatori era in fuga.

È stato ritrovato un passaporto sul corpo di uno dei terroristi suicida. I dati appartenevano a un siriano di nome Ahmad Al Mohammad, di 25 anni. Successivamente, si è scoperto che il passaporto era falso.

È stata decisa la riapertura di musei, teatri e altri luoghi culturali di Parigi a partire da lunedì 16 novembre.

Place de la Republique è stata evacuata per l’esplosione di quelli che solo successivamente si sono rivelati dei petardi. 

La polizia ha trovato un’automobile abbandonata con all’interno diverse armi, tra cui tre kalashnikov.

In Italia è stata dichiarata l‘allerta di livello 2.

L’intelligence irachena ha dichiarato di aver avvertito specificatamente la Francia di un potenziale attacco.

Stati Uniti e Francia hanno affermato che avrebbero lavorato insieme nella lotta contro l’Isis. La Francia, inoltre, ha inviato 10 aerei da guerra in Siria e ha sganciato almeno 20 bombe su Raqqa, la capitale de facto del sedicente Stato islamico.

L’ospedale di Parigi ha annunciato che delle 80 persone ricoverate il 13 novembre in condizioni gravi, 35 non erano più critiche, 42 si trovavano ancora in terapia intensiva e 3 erano decedute.

Lunedì 16 novembre

Nella notte tra il 15 e il 16 novembre la Francia ha bombardato pesantemente Raqqa, capitale de facto del sedicente Stato islamico.

Il presidente francese François Hollande ha tenuto un discorso al Congrès des Parlementaires (l’unione di Camera e Senato del Parlamento), dove ha dichiarato che “la Francia è in guerra”. 

Sono state condotte retate in diverse città della Francia, tra cui Strasburgo, Grenoble, Marsiglia, Lille, Tolosa, Jemount, e nel sobborgo parigino di Bobigny. Nuove perquisizioni sono state compiute a Molenbeek, in Belgio, comune da cui provenivano due dei presunti attentatori. 

Sono stati identificati tre presunti attentatori, di cui due sarebbero fratelli e residenti a Molenbeek: Salah e Brahim Abdeslam. Si ritiene che il primo sia in fuga, mentre il secondo è morto facendosi esplodere. Il terzo attentatore era Samy Amimour, che si è fatto saltare in aria allo Stade de France.

Alcuni funzionari francesi hanno dichiarato che, secondo loro, l’ideatore degli attacchi di Parigi sarebbe il belga Abdelhamid Abaaoud, unitosi all’Isis nel 2013.

Il premier francese Manuel Valls ha annunciato che la Francia limiterà tutti gli eventi culturali e ricreativi nei giorni del summit sul clima in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.

La situazione si è spostata anche fuori da Francia e Belgio: è stato diffuso a tutti i Paesi confinanti con la Francia un mandato di ricerca per una Seat nera, targa GUT18053. Non era certo che fosse connessa agli attentati di Parigi. 

La Turchia ha confermato di aver arrestato la settimana precedente alcuni presunti esponenti dell’Isis che stavano preparando un attacco terroristico a Istanbul collegato agli attentati della capitale francese.

Il sedicente Stato islamico ha diffuso un nuovo video in cui avvertiva i Paesi che prendevano parte ai bombardamenti in Siria che avrebbero vissuto “una giornata come quella della Francia”, minacciando esplicitamente un attacco contro Washington.

Martedì 17 novembre

Il gruppo di hacktivisti Anonymous ha promesso attacchi cibernetici contro l’Isis.

La Francia ha chiesto aiuto all’Unione europea per aumentare la sicurezza dopo gli attacchi di Parigi. La richiesta francese è stata unanimemente appoggiata dai Paesi membri dell’Unione.

L’Unione europea ha anche dichiarato che le regole di bilancio stabilite per superare la crisi in Europa terranno conto dell’aumento della spesa per la sicurezza nazionale in Francia dopo gli attacchi di Parigi.

In Belgio, l’allarme sicurezza è passato dal livello 2 al livello 3. Inoltre, è stata dichiarata la cancellazione della partita che si sarebbe dovuta giocare quel giorno a Bruxelles, Belgio – Spagna.

Si è giocata, invece, la partita amichevole programmata allo stadio Wembley di Londra, Inghilterra – Francia, e il primo ministro britannico David Cameron ha presenziato all’evento sportivo. Nello stadio vi era una notevole presenza di forze armate.

La partita di calcio Germania – Olanda era in programma allo stadio di Hannover, in Germania, ma è stata cancellata un’ora e mezza prima del match per motivi di sicurezza perché era stato trovato un oggetto sospetto all’interno dello stadio.

Il ministro dello Sport francese Patrick Kanner ha dichiarato che non sarebbero stati cancellati gli Europei di calcio 2016.

Le perquisizioni di abitazioni avvenute nella notte ammontano a 128. Nell’area di Parigi sono state arrestate 16 persone da domenica 15 novembre.

La polizia di Parigi ha trovato un veicolo sospetto nel diciottesimo arrondissement. L’automobile era una Renault Clio con targa belga, che sarebbe stata usata dal presunto attentatore in fuga Salah Abdeslam durante gli attacchi di Parigi. Il luogo in cui è stata ritrovata era vicino a una linea ferroviaria da cui passano i treni diretti allo Stade de France, uno degli obiettivi degli attentatori.

Sono state perquisite dalla polizia francese due camere prenotate con la carta di credito di Salah Abdeslam nell’albergo Appart’City d’Alfortville, un sobborgo parigino.

Il giornale Le Point ha diffuso un video della stanza d’hotel nel quale si potevano vedere cartoni della pizza, siringhe, aghi e tubi, che potrebbero essere stati utilizzati per la costruzione di esplosivi.

Secondo quanto dichiarato da Le Figaro, invece, Brahim Abdeslam aveva affittato un appartamento a Bobigny dal 10 al 17 novembre.

Due belgi che sono stati arrestati con le accuse di omicidio e cospirazione terrorista, Mohammed Amri e Hamza Attou, hanno ammesso di essere andati in Francia nel primo pomeriggio di sabato 14 novembre per incontrare Salah Abdeslam e portarlo fuori dal Paese.

Sono emerse altre notizie in merito al passaporto siriano falso ritrovato allo Stade de France: i dati riportati su di esso appartenevano a un soldato che avrebbe combattuto in Siria per Bashar al-Assad e che sarebbe morto mesi prima dell’attacco a Parigi, secondo quanto dichiarato da Afp. Ahmad al Mohammad, però, è anche il nome riportato su un passaporto siriano di un uomo che è stato arrestato nella notte di lunedì 16 novembre dalla polizia serba.

Le autorità francesi hanno rinvenuto ulteriori prove indicanti che l’orchestrazione degli attacchi di Parigi sarebbe avvenuta in Siria. È stata inoltre identificata la voce presente in un video diffuso dall’Isis sui social network come quella di Fabien Clain, un cittadino francese di Tolosa molto attivo nel panorama del sedicente Stato islamico e che attualmente vive a Raqqa.

In Francia, la Tour Eiffel è stata chiusa e sono stati mobilitati 115mila gendarmi e soldati in tutto il Paese.

Il primo ministro francese Manuel Valls ha annunciato che il presidente François Hollande avrebbe incontrato il 24 novembre Barack Obama a Washington e il 26 novembre Vladimir Putin a Mosca, per realizzare una coalizione unica contro l’Isis.

In Belgio, invece, è stato dichiarato che sarebbero stati dispiegati 300 soldati in più per provvedere alla sicurezza nelle maggiori città.

In Siria, le forze aeree francesi hanno condotto nuovi raid aerei contro l’Isis a Raqqa.

La polizia francese ha dichiarato che un nono attentatore sarebbe coinvolto negli attacchi di Parigi.

Delle 129 vittime degli attacchi di venerdì 13 novembre ne sono state identificate 117. 

Mercoledì 18 novembre

Nelle prime ore della mattina ha avuto inizio un blitz delle forze armate in un appartamento a Saint-Denis, un sobborgo a nord di Parigi.

Nel blitz sono state arrestate sette persone, di cui due fuori dall’appartamento – il proprietario e la sua compagna, i quali hanno dichiarato di non sapere che i propri ospiti fossero presunti attentatori – e tre all’interno. Tre persone sono state uccise durante il blitz.

In principio era stato dichiarato che una donna si era fatta esplodere poco dopo l’irruzione della polizia nell’appartamento, ma la notizia è stata successivamente smentita: sarebbe stato infatti un uomo non meglio identificato a farsi esplodere, e non una donna.

Una delle tre persone rimaste uccise nel blitz era una donna, identificata come Hasni Aitboulahcen, cugina di Abaaoud.

La polizia ha dichiarato che il blitz sarebbe avvenuto “giusto in tempo”, dato che i sospettati sarebbero stati “in procinto di iniziare un qualche tipo di operazione”. Avrebbero infatti pianificato un attacco nel quartiere finanziario di Parigi La Défense.

In seguito al blitz di Saint-Denis, nella serata di mercoledì il procuratore di Parigi François Molins ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che:

– la Fiat nera ritrovata a Montreuil sarebbe stata usata da tre uomini che hanno attaccato le terrazze di bar e ristoranti il 13 novembre;

– sono stati ritrovati tre kalashnikov con le impronte digitali di Salah Abdeslam 

– le identità delle persone arrestate e uccise nel blitz non sono note 

Molins non ha confermato il numero definitivo delle vittime. 

Sono stati ritrovati telefoni cellulari nelle zone degli attacchi di Parigi che sarebbero appartenuti ai presunti attentatori. In uno dei telefoni era registrato un messaggio, inviato prima degli attentati, che diceva “Ok, siamo pronti”. Sui telefoni c’erano anche diverse applicazioni criptate.

Il presidente francese François Hollande ha dichiarato che gli attacchi aerei in Siria erano aumentati e le operazioni sulla portaerei Charles de Gaulle erano iniziate.

Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha annunciato che nella notte tra il 17 e il 18 novembre erano state condotte 118 retate. Gli arresti sarebbero stati 25, le armi e le scorte segrete di droga sequestrate sarebbero state rispettivamente 34 e 16.

La Francia ha domandato agli altri Paesi dell’Unione europea di approvare le sue richieste per un irrigidimento dei controlli ai confini, soprattutto quelli esterni, dell’Unione europea.

Un ufficiale di sicurezza spagnolo ha dichiarato che la polizia di tutta Europa ha ricevuto un bollettino con la richiesta di cercare un’automobile Citroen Xsara, nella quale ci sarebbe potuto essere il presunto attentatore in fuga Salah Abdeslam.

In Vaticano, con l’avvicinarsi del Giubileo, la sicurezza è stata aumentata. La scorta personale del papa è stata quasi raddoppiata nell’udienza generale e il prefetto della capitale ha dichiarato la chiusura dello spazio aereo sopra Roma dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Se alcuni droni o aerei ultraleggeri non dovessero rispettare il divieto, potrebbero essere abbattuti.

In Svezia intanto la polizia ha affermato di essere sulle tracce di una persona ricercata per la “pianificazione di atti terroristici”. L’allerta terrorismo ha raggiunto il livello 4, il secondo più alto possibile.

La Turchia ha dichiarato di aver arrestato nella settimana precedente all’attacco a Parigi otto persone all’aeroporto di Istanbul, perché sospettate di avere collegamenti con l’Isis.

Infine, la Uefa ha dichiarato che le partite di Champions League e di Europa League della settimana successiva sarebbero state regolarmente disputate.

Il sedicente Stato islamico ha dichiarato di aver ucciso due ostaggi, uno cinese e uno norvegese. Ha inoltre diffuso la foto dell’ordigno che ha fatto precipitare l’aereo russo Metrojet nel Sinai il 31 ottobre.

Tutte le 129 vittime degli attacchi di Parigi sono state identificate. Inoltre, il ministro della Salute francese Marisol Touraine ha riferito che, dei 352 feriti, almeno 195 sono rimasti in ospedale, di cui 41 in terapia intensiva e 3 a rischio di vita.

Giovedì 19 novembre

Sono stati condotti diversi blitz in Francia e Belgio, in particolare sei retate che hanno portato a 7 arresti in totale e sono state condotte in connessione al presunto attentatore suicida dello Stade de France, Bilal Hadfi.

La prefettura di Parigi ha proibito qualsiasi manifestazione fino a domenica 22 novembre.

L’Assemblea Nazionale francese ha approvato l’estensione dello stato d’emergenza per altri tre mesi, qui abbiamo spiegato cosa questo implica.

Il presidente francese François Hollande ha promesso supporto finanziario per le organizzazioni che combattono la radicalizzazione. Anche il primo ministro belga ha mostrato supporto nei confronti di chi lotta contro il terrorismo, dichiarando che saranno resi disponibili 400 milioni di euro per la lotta contro il terrorismo.

È  stato diffuso un comunicato della Procura di Parigi che affermava che il corpo di Abdelhamid Abaaoud, il presunto ideatore degli attentati di Parigi, era stato formalmente identificato. Sarebbe stato ritrovato crivellato di colpi di arma da fuoco durante il blitz di Saint-Denis, ma non è certo quale sia stata la causa della sua morte.

Il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve ha dichiarato che Abaaoud sarebbe stato coinvolto in 4 dei 6 attacchi terroristici programmati o avvenuti in Francia dalla primavera del 2015, incluso quello sventato da tre civili americani sul treno ad alta velocità Thalys di agosto 2015.

Da alcuni dati presenti sul cellulare del presunto capo operativo degli attacchi di Parigi, Abaaoud sarebbe tornato sul luogo degli attentati lo stesso venerdì 13.

Nel resto del mondo, il servizio di messaggistica Telegram ha bloccato 78 suoi canali che sarebbero stati usati dall’Isis per comunicare. Il sedicente Stato islamico, infatti, ne aveva suggerito l’utilizzo ai suoi militanti, dato che il servizio dava la possibilità di scambiare messaggi criptati.

I Paesi dell’Unione europea hanno dichiarato di star pianificando un irrigidimento delle norme sulle valute virtuali e i pagamenti anonimi fatti su internet attraverso l’utilizzo di carte prepagate col fine di contrastare i finanziamenti dei terroristi.

20 – 23 novembre 

I ministri degli Interni e di Giustizia hanno programmato di incontrarsi venerdì 20 novembre a Bruxelles per un vertice d’emergenza richiesto dopo gli attacchi di Parigi.

L’Fbi ha messo in guardia l’Italia in merito a possibili attentati, principalmente a Roma e a Milano, e alla possibile presenza di elementi sospetti sul territorio italiano.

Funzionari dei servizi segreti statunitensi e iracheni hanno annunciato che alcuni rami dell’Isis starebbero cercando di produrre armi chimiche.

Infine, lunedì 23 novembre è stato trovato un giubbotto esplosivo nei pressi del luogo in cui era già stato ritrovato il telefono cellulare di Salah Abdeslam, nel sobborgo parigino di Montrouge. Era dello stesso tipo di quelli utilizzati negli attacchi di venerdì 13 novembre, ma senza detonatore.

QUI la diretta con tutti gli aggiornamenti sulla caccia ai terroristi in Europa dal 22 novembre 

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