Attacco all’alba sul quartiere curdo di Aleppo
Almeno sette persone sono morte e 40 ferite in seguito ai colpi di artiglieria di un gruppo ribelle contro Sheikh Maqsoud, nella città settentrionale siriana
Almeno sette persone sono morte a causa di colpi di mortaio lanciati all’alba da uno dei gruppi ribelli contro l’area di Sheikh Maqsoud, quartiere sotto il controllo curdo nella città di Aleppo, in Siria.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, oltre 40 persone sono rimaste ferite. Il quartiere si trova a ridosso dell’unica via di accesso alla parte della città in mano ai ribelli, la strada Castello.
Un’escalation di bombardamenti aerei e colpi di artiglieria nel corso delle ultime settimane hanno reso la strada praticamente impercorribile, mettendo di fatto sotto assedio centinaia di migliaia di residenti.
Secondo l’Osservatorio, da quando si sono intensificati gli attacchi su Sheikh Maqsoud a metà febbraio oltre 132 civili hanno perso la vita e circa 900 sono rimasti feriti. Inoltre, il bilancio dell’attacco di oggi è destinato a salire.
I ribelli autori dell’attacco hanno fatto sapere che si tratta di una ritorsione contro le forze curde dell’Ypg che starebbero tagliando la via di accesso.
L’Ypg controlla di fatto quasi tutta la linea di confine con la Turchia ed è un alleato della coalizione internazionale per la lotta all’Isis guidata dagli Stati Uniti.
Molti gruppi ribelli nell’ovest della Siria non si fidano dell’Ypg e lo accusano di collaborare col regime di Damasco, ma i curdi negano.
La Russia aveva annunciato giovedì 16 giugno una tregua di 48 ore sulla città di Aleppo, ma essa non si è mai materializzata e i combattimenti e bombardamenti sono proseguiti.
Centinaia di persone sono morte ad Aleppo da quando i colloqui di pace si sono interrotti in aprile, mentre il presidente siriano Bashar al-Assad tenta di prendere il completo controllo della città divisa in zone ribelli e zone in mano alle forze lealiste.