El Salvador, ragazza assolta dall’accusa di omicidio per aver abortito dopo uno stupro di gruppo
Evelyn era stata condannata a 30 anni per aver abortito spontaneamente. Il secondo processo ha ribaltato la sentenza, dopo che la ragazza aveva già trascorso 33 mesi in prigione
Abortisce dopo uno stupro di gruppo e viene accusata di omicidio: la storia di Evelyn
Evelyn è stata assolta dall’accusa di omicidio aggravato per l’aborto spontaneo subito dopo uno stupro di gruppo.
Evelyn Beatriz Hernandez è stata vittima di uno stupro di gruppo da parte di 5 uomini quando aveva 18 anni, ed è rimasta incinta. Era il 2016, ma l’assoluzione e la conclusione del processo sono arrivati solo il mese scorso, dopo che la donna ha dovuto scontare 33 mesi di prigione nella città di El Salvador, nel Centro America.
Evelyn allora aveva dato alla luce un bambino morto, partorendo da sola nella sua casa di Cuscatlan. Come ha riferito alle autorità, la ragazza non sapeva di aspettare un figlio.
In un primo processo, la donna era stata condannata a scontare 30 anni di prigione con l’accusa di omicidio volontario aggravato per non aver prestato le dovute cure prenatali. In seguito la sentenza è stata cancellata e il processo è ripartito. Solo con il secondo dibattimento, Evelyn Beatriz Hernandez è stata assolta.
Il giudice ha infatti stabilito che non ci fossero sufficienti prove per condannare la ragazza. Nel frattempo, la donna aveva già scontato 33 mesi in carcere.
Assolta dalla condanna di omicidio dopo uno stupro: la legge sull’aborto a El Salvador
La legge del piccolo paese dell’america centrale è una delle più restrittive al mondo sul tema dell’aborto e dei diritti delle donne. L’interruzione di gravidanza è infatti vietata dal 1998 ed è punita con pene che vanno dai 2 agli 8 anni di carcere. In alcuni casi, però, la pratica viene considerata omicidio volontario aggravato e punito con 20 o 30 anni di reclusione.
Una donna a El Salvador è costretta a portare a termine la gravidanza in qualsiasi caso: l’interruzione di gravidanza è illegale sia che si tratti di minori, che di stupri, o che la madre si trovi in gravi condizioni di salute.
Proprio per questo, una coalizione di Ong guidata dal collettivo Agrupacion Ciudadanak, ha lanciato la sua campagna online “Las 17” per chiedere il rilascio di donne che hanno avuto emergenze ostetriche e che sono state accusate di aborto illegale e poi condannate per omicidio.
Nel 2018 un’altra donna di El Salvador era stata assolta dopo essere stata condannata a 30 anni di carcere per con l’accusa di omicidio aggravato aver avuto un aborto spontaneo. è stata scarcerata dopo averne trascorsi 15.