“Arrivederci Saigon”, l’incredibile storia della band femminile italiana spedita in Vietnam durante la guerra, al Cinema Farnese di Roma
Il film documentario è stato candidato ai David 2019
Arrivederci Saigon | Film documentario | Trama | Streaming | David 2019
ARRIVEDERCI SAIGON FILM – Venerdì 30 novembre 2018 La regista Wilma Labate ha presentato il suo film “Arrivederci Saigon” al Cinema Farnese di Roma. Il film è statoaccolto con entusiasmo alla 75esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed è distribuito da Cinecittà Luce.
A inizio 2019, inoltre, Arrivederci Saigon ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello come Miglior documentario.
Arrivederci Saigon film | Trama
Arrivederci Saigon è l’incredibile storia de “Le Stars”(Viviana Tacchella, Rossella Canaccini, Daniela Santerini e Franca Deni), la giovanissima band italiana che dalla provincia toscana viene spedita inaspettatamente in Vietnam, a suonare nelle basi militari americane.
Hanno voglia di successo e di lasciare la provincia industriale dove vivono: vengono dalle acciaierie di Piombino, dal porto di Livorno e dalle fabbriche Piaggio di Pontedera. È la provincia rossa delle case del popolo e del PCI e uscire da quella provincia è il loro sogno. Siamo nel ’68 e ogni sogno sembra possibile.Ricevono un’offerta che non possono rifiutare: una tournée in estremo oriente: Manila, Hong Kong, Singapore… Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono sognando il successo ma si ritrovano in guerra, e la guerra è quella vera del Vietnam…
Dopo cinquant’anni “Le Stars” raccontano la loro avventura vissuta nelle basi sperdute nella giungla, tra i soldati americani e la musica soul.
“È il 1968 e mentre in Italia i giovani occupano le scuole, rinnegano l’autorità di una famiglia patriarcale, rivoluzionano i costumi governati dalla chiesa e decidono di essere soggetti politici – racconta la regista di Arrivederci Saigon – cinque ragazzine della provincia toscana imparano il Soul insieme ai soldati afroamericani in Vietnam.
Ancora un altro ’68. La sfida è quella di raccontare la Storia con lo sguardo delle protagoniste, riaprendo un capitolo tra i più conflittuali del Novecento con la memoria e la leggerezza di una esperienza incredibile che ha segnato per sempre la loro vita”.
Arrivederci Saigon film | La regista
Fra un film e l’altro Wilma Labate gira molti documentari, da Genova 2001 alla Palestina, agli anarchici odierni alla fatica del lavoro, convinta che il documentario sia una forma espressiva autentica e necessaria.
Tra gli ultimi lavori “Raccontare Venezia”, “Le navi dei veleni” e “Qualcosa di noi”, storia dell’incontro tra una prostituta e un gruppo di giovani aspiranti scrittori.
Tra i lungometraggi ricordiamo “La mia generazione”, un viaggio da sud a nord di un furgone blindato con a bordo un capitano dei carabinieri e un detenuto politico; “Domenica”, che racconta Napoli attraverso gli occhi di una bambina dal futuro incerto e un poliziotto gravemente malato; “SignorinaEffe”, che racconta la storia d’amore fra un’impiegata e un operaio della Fiat durante i 35 giorni di lotta fuori ai cancelli della fabbrica nel 1980.
Con Arrivederci Saigon la regista porta ancora più in alto l’asticella.